L'uomo trovato dopo due mesi nella sua abitazione: inutile la fuga dalla finestra
“Non farmi tornare carcerato”, poi sputi e schiaffi: così il ras Frizziero perseguitava la sua ex mentre era ricercato

Era ricercato da quasi due mesi dopo aver violato più volte la libertà vigilata ottenuta in estate dopo numerosi anni passati tra carcere e arresti domiciliari per pene associative (416 bis) e stalking. Nel frattempo però continuava a importunare la sua ex compagna nonostante il divieto di avvicinamento. Fausto Frizziero, 48enne ritenuto in passato reggente dell’omonimo clan attivo nella zona della Torretta di Chiaia, quartiere di Napoli, è finito nuovamente in carcere sabato scorso, 6 novembre, dopo essersi reso irreperibile dallo scorso 13 settembre.
L’uomo era destinatario di un’ordinanza di sostituzione della misura in atto con quella di sicurezza detentiva della Casa di Lavoro (nel carcere di Vasto), emessa nel settembre scorso dal Magistrato del Tribunale di Sorveglianza di Napoli, per aver violato più volte le prescrizioni cui era sottoposto. Dopo settimane di ricerche e di “intense attività investigative“, Frizziero è stato sorpreso dagli agenti della polizia giudiziaria del commissariato Chiaia-San Ferdinando nella sua abitazione in vico Santa Maria della Neve. Alla vista dei poliziotti ha tentato la fuga attraverso una finestra ma è stato prontamente bloccato.
Appena due giorni prima, nella serata di giovedì 4 novembre secondo quanto appreso dal Riformista, si è reso protagonista di una nuova aggressione ai danni dell’ex compagna che nell’ottobre del 2020 lo aveva denunciato per stalking facendo scattare indagini lampo che nel giro di due mesi hanno portato lo stesso Frizziero agli arresti domiciliari prima della libertà vigilata (con divieto di avvicinamento alle donna) ottenuta in estate. Nel processo di primo grado, inoltre, il 48enne, difeso dal penalista Paolo Gallina, è stato condannato per stalking a 1 anno e 10 mesi.
La donna è stata picchiata in strada, non molto distante dall’abitazione di residenza di Frizziero, sotto lo sguardo attonito dei vicini che, affacciati al balcone, hanno più volte urlato e successivamente chiesto l’intervento (mai pervenuto) delle forze dell’ordine. Frizziero in quella occasione, mentre aggrediva e insultava l’ex compagna che, dal canto suo, ha gridato più volte “aiuto”, invitava la stessa a non denunciarlo. “Non farmi andare di nuovo carcerato” ripeteva più volte in dialetto napoletano. L’aggressione, durata una manciata di minuti, è terminata solo quando un uomo in scooter ha prelevato il 48enne prima del possibile arrivo delle forze dell’ordine.
Nel corso delle settimane nelle quali era “irreperibile“, lo stesso Frizziero ha fatto altre volte visita alla donna, soprattutto nel cuore della notte. Sortite ricche di insulti, sputi e minacce nel tentativo, paradossale, di ricucire il rapporto sentimentale interrotto dopo circa due anni. Quest’ultima, così come raccontato nei mesi scorsi dal quotidiano Il Roma, stanca delle continue aggressioni da parte del 48enne e dei suoi familiari (nell’inchiesta sono coinvolte altre quattro donne), aveva deciso di denunciare tutto alle forze dell’ordine.
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