“Caro Sindaco, trascrivi!”, è l’iniziativa che +Europa ha lanciato, insieme a Radicali Italiani, per invitare i Sindaci a procedere con le registrazioni degli atti di nascita dei figli di coppie omogenitoriali, indicando quali genitori entrambe le persone che si sono assunte la responsabilità della procreazione, indipendentemente dal loro sesso e da quale sia il Paese in cui i figli sono nati, e per sollecitare il Parlamento a sostenere la nostra proposta di legge depositata alla Camera su questo tema.

Il Governo Meloni, infatti, che fin dal suo esordio ha dimostrato di essere il Governo più retrogrado e proibizionista della storia repubblicana, dopo avere indicato il carcere come soluzione contro chi organizza Rave Party, contro chi salva le vite in mare, contro chi ricorre a Gestazione per Altri, anche se all’estero in Paesi in cui la pratica è del tutto legale, contro i figli delle madri detenute, ha diffuso una circolare, per il tramite del suo Ministro-Prefetto Piantedosi, per obbligare i Sindaci italiani a interrompere le registrazioni all’anagrafe dei figli delle coppie omogenitoriali, laddove peraltro le circolare non è vincolante.

Il cortocircuito, che è insito nell’approccio teorico su cui si fonda la proposta politica ultraconservatrice, appare in tutta la sua irragionevolezza se si considera il grave disinteresse della destra nei confronti di quelle bambine e di quei bambini, già nati, che continuano a subire una grave lesione dei propri diritti, tra i quali quelli al mantenimento, all’educazione, all’istruzione, ma anche i diritti successori, a fronte di posizioni, e di proposte di legge già depositate da esponenti di Fratelli d’Italia, Lega e Forza Italia, che continuano ad essere sostanzialmente contrarie alla pratica dell’aborto, a tutela, secondo loro, della “vita nascente”. Insomma, per i partiti della maggioranza chi non è nato ha più bisogno di essere tutelato di chi è già venuto al mondo.

Vi sono, quindi, bambini che possono continuare ad essere discriminati, in quanto “non riconoscibili” dai due genitori che li hanno voluti, perché dello stesso sesso, e che, anzi, il Governo intende discriminare ulteriormente, proponendo di arrestare loro i genitori, colpevoli di averli fatti nascere ricorrendo ad una pratica, la Gestazione per Altri, in un Paese diverso dall’Italia in cui è del tutto legale e regolamentata. L’iniziativa di +Europa, duplice, la stiamo perseguendo in Parlamento e nel Paese, anche mobilitando i nostri gruppi locali e gli attivisti nei territori, spesso giovanissimi. La proposta di legge è estremamente puntuale, laica, ragionevole e di buon senso. Non riguarda il matrimonio egualitario, non regolamenta né legalizza la Gestazione per Altri in Italia, con buona pace del Governo e della Ministra per la famiglia e le pari opportunità, Eugenia Roccella, non contiene una modifica dei requisiti di accesso alle tecniche di procreazione medicalmente assistita, né afferma l’estensione di un diritto alla genitorialità.

Su tutti questi temi +Europa è favorevole, ma ora è urgente tutelare i diritti preminenti di persone che sono già nate, esattamente come la Corte Costituzionale ha invitato il Parlamento a fare nel 2021. Il Parlamento deve stabilire, semplicemente, che i bambini di coppie di persone dello stesso sesso, una volta nati, debbano essere automaticamente riconosciuti, in ogni caso, indipendentemente da come siano nati, se in Italia o all’estero. Parallelamente, abbiamo preparato il testo di una mozione, chiedendo, tramite i nostri gruppi locali, a tutti i Consigli Comunali d’Italia di sostenerla, per invitare i Sindaci, contro la circolare del Ministro Piantedosi, a procedere con le registrazioni anagrafiche dei figli di coppie omogenitoriali, indicando quali genitori entrambe le persone che si sono consapevolmente assunte la responsabilità della procreazione, e in più di una realtà si sta già procedendo in tal senso, e per sollecitare il Parlamento a sostenere la nostra proposta di legge.

Emma Bonino, Riccardo Magi

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