Nordio condanna a morte Cospito, l’anarchico non mangia da quattro mesi: “Si lascerà morire”

Il ministro Carlo Nordio con un provvedimento articolato ha rigettato la richiesta di revoca dell’articolo 41bis presentata dall’avvocato difensore Flavio Rossi Albertini. Resta la speranza del ricorso in Cassazione contro la decisione del Tribunale di Sorvegianza. La scelta di Nordio a questo punto era largamente prevedibile nonostante la Direzione Nazionale Antimafia e Antiterrorismo diversamente dal parere della procura generale di Torino nettamente contraria avesse lasciato qualche speranza con la possibilità di sostituire il 41bis con l’alta sorveglianza.

Ma il ministro ha deciso di restare sulla stessa linea scelta in pratica dall’inizio della vicenda. «Alfredo Cospito ha perso quasi 50 chili, non prende più gli integratori. Aspettiamo la giornata di sabato quando il nostro medico di parte gli farà visita, riuscirà a vedere le cartelle cliniche e a farsi un’idea del suo effettivo stato di salute. Cospito andrà avanti fino alle estreme conseguenze e se è giunto fino a oggi non ho ragione di dubitare che sia determinato ad arrivare alle estreme conseguenze, a morire». Così l’avvocato Flavio Rossi Albertini all’uscita del carcere di Opera dopo un colloquio di un paio di ore con il suo assistito prima che arrivasse la notizia della decisione assunta dal ministro della Giustizia.

Il legale dice di temere «queste affermazioni che aleggiano ogni tanto da parte dei medici su possibili Tso, su possibili valutazioni di natura psichiatrica che potrebbero aprire le porte all’alimentazione coatta. Non si comprende perché una persona che ha chiaramente espresso il suo punto di vista debba essere minacciato o posto nella condizione di quello che sarà il futuro sulle iniziative dei medici». Secondo Flavio Rossi Albertini «mancano due settimane al pronunciamento della Cassazione sul nostro ricorso con cui abbiamo impugnato la conferma del 41bis da parte del Tribunale di Sorveglianza e due settimane mi sembrano tante considerando che ci avviciniamo a quattro mesi di sciopero della fame».

L’avvocato spiega inoltre che Cospito «è assolutamente cosciente e consapevole della gogna alla quale è sottoposto, della volontà di privare di pregio e di argomenti reali la sua battaglia, tentando di utilizzare altre forme come quella di essere uno strumento nelle mani della mafia». Intanto si allarga la protesta studentesca come forma di solidarietà a Cospito. Dopo l’occupazione dell’ateneo di Lettere e Filosofia della Salienza a Roma e di una parte della facoltà di Farmacia della Statale di Milano, i collettivi hanno preso possesso anche dell’Istituto Orientale di Napoli.

Oggi pomeriggio alla Camera dei Deputati la difesa di Cospito terrà una conferenza stampa per fare il punto della situazione sull’intera vicenda con l’obiettivo di replicare alle ricostruzioni fatte dai media. Parteciperanno Luigi Manconi presidente di “A buon diritto Onlus”, l’avvocato Rossi Albertini, l’onorevole Nicola Fratoianni e la giornalista Angela Stella. Domani a Milano e in altre città ci saranno ancora cortei e manifestazioni di appoggio alla battaglia di Cospito.

L’ex ministro della Giustizia Roberto Castelli ha ricordato di aver negato la revoca del carcere duro per esponenti della mafia che in cambio offrivano la possibilità di dissociarsi. «Ma tutto ciò sarebbe potuto apparire come una trattativa, come un cedimento da parte dello Stato, per cui dopo aver sentito il parere di importanti magistrati io dissi di no», sono le parole di Castelli.