Questa non è Ibiza
Noto, un gioiello barocco, frutto di secoli di storia, di bellezza e cultura
Facciamo tappa in Sicilia, per parlarvi di Noto, patrimonio mondiale dell’umanità Unesco, una città con un impianto urbanistico scenografico da togliere il fiato.

Noto gioiello del tardo barocco siciliano, una città con un impianto urbanistico scenografico da togliere il fiato. Secoli di storia, di bellezza e cultura divenuti patrimonio mondiale dell’umanità Unesco. Il primo territorio della Sicilia ed il quarto d’Italia per estensione coi suoi oltre 550 chilometri quadrati, numerosi percorsi turistici tematici di altissima qualità, fortemente legati alla tradizione ed alle proprie radici.
Diciotto chilometri di litorale, splendide spiagge di sabbia dorata come la riserva di Vendicari, Calamosche, Pizzuta, San Lorenzo, Marianelli, alternate a scogliere frastagliate, trionfo della natura incontaminata e macchia mediterranea.
Le colline e le campagne fertili, altro elemento distintivo, assieme ai percorsi enogastronomici. Il territorio con la più alta densità di cantine in Sicilia dove nascono i vini pregiati, dal Moscato di Noto, al Nero d’Avola e poi le coltivazioni di olivi, mandorli, carrubi, caratterizzanti fortemente il territorio. Il recupero conservativo delle vecchie masserie, l’utilizzo agricolo e ricettivo di immense parti del territorio che erano nel completo abbandono, scenario eletto di incendi e degrado, che tornano ad essere governati e trasformati in distretto dell’accoglienza di lusso.
Il centro storico è l’emblema della rinascita del Val di Noto dopo il terremoto catastrofico del 1693, l’immagine della resilienza di questa terra, che, malgrado strutturali criticità, riesce comunque ad emergere. La ricostruzione post sisma si è configurata come un modello di rinnovamento “partecipato”, cui hanno contribuito architetti, committenze e cittadini di diverse estrazioni sociali, con un ruolo fondamentale svolto dalla Chiesa e dove le maestranze hanno donato quell’unicità non riscontrabile altrove.
Una straordinaria rifondazione in un sito diverso dall’originario. L’imponente Basilica di San Nicolò (la Cattedrale), la Basilica del Santissimo Salvatore, la Chiesa di San Domenico e quella di Santa Chiara, così come Palazzo Ducezio, sede del Comune, sono esemplari perfetti di quel Barocco.
Negli untimi due anni è iniziata una rinnovata attività di valorizzazione di tutto il patrimonio monumentale, una nuova collaborazione tra pubblico e privato, vero e proprio mecenatismo, un ritorno allo spirito della ricostruzione del 1700. Grazie a questo impulso si sono recuperati spazi di grandissimo pregio artistico come la chiesa di Sant’Agata ed il convento dei Crociferi, dimostrazione che anche senza risorse pubbliche si può valorizzare e conservare l’immenso patrimonio artistico di cui siamo custodi e renderlo fruibile.
La cultura non è solo un modo per appagare l’anelito umano verso il bello, ma un formidabile volano per l’economia, un circuito virtuoso che crea valore ed indotto. Vernissage, iniziative culturali cosmopolite, visite e degustazioni nelle cantine, l’impegno incondizionato di innamorati dell’arte e del design che si sono stabiliti in questa parte della Sicilia una volta marginale che forse, grazie a questa condizione, ha conservato questo segno distintivo inconfondibile che la rende unica e variegata, dove convive il lusso sfrenato, le presenze dei vip di tutto il mondo che trascorrono qui le vacanze, con i quartieri più popolari ed autentici, tra cui il piano alto della città, riscoperto negli ultimi anni.
Lo stesso accadeva nell’Ottocento, quando la città era abitata dai nobili, dal clero, nei palazzi e nei conventi e dalle maestranze che vivevano nei quartieri storici dell’Agliastrello, Macchina del ghiaccio, Mannarazze, oggi anch’essi interessati da una riqualificazione privata che li sta portando a nuova vita.
Uno degli eventi più attesi della Sicilia è l’Infiorata di via Nicolaci a Noto dal 1980, manifestazione che attira migliaia di turisti da tutto il mondo. Si svolge ogni anno la terza domenica di maggio lungo via Nicolaci, che viene ricoperta da un tappeto di fiori diviso in riquadri, solitamente sedici, raffiguranti disegni ad opera di artisti locali e stranieri. La scenografica salita permette di ammirare al meglio questa splendida ed allegra esplosione di colori, un vero e proprio saluto alla primavera, un’occasione preziosa per visitare Noto e vivere le tradizioni del Val di Noto.
Dopo aver progettato le loro opere, i maestri infioratori iniziano a disporre i fiori il venerdì sera. Vedere questi artisti all’opera è parte dello spettacolo, per cui è consigliabile fare un salto in via Nicolaci anche nei due giorni precedenti l’Infiorata, soprattutto il venerdì sera. Per ammirare dall’alto l’Infiorata si può inoltre salire sul campanile della Chiesa di San Carlo che si trova proprio di fronte la via Nicolaci e godere di una prospettiva privilegiata.
Il Festival Internazionale Noto Musica è un evento di eccellenza nel panorama artistico internazionale. A cura dell’Associazione Concerti e con il patrocinio del comune di Noto, porta nei teatri cittadini la musica, dal jazz, alla sinfonica, dal canto, alla musica popolare, ospitando ogni anno artisti di spessore internazionale e contribuendo a diffondere in città e nella Sicilia tutta il culto per la buona musica, come forma di arte, di condivisione, di crescita culturale.
Altro momento di condivisione e forte partecipazione è la Festa di San Corrado, patrono della città che si celebra due volte l’anno: il 19 febbraio e l’ultima domenica di agosto. Un’urna in argento, contenente le reliquie del Santo, viene trasportata a spalla per le vie della città e seguita da una lunga processione di fedeli. Alcuni di loro recano dei ceri votivi, delle piccole e preziose opere d’arte che narrano la storia di San Corrado. Altro elemento della devozione netina sono le storiche confraternite; Spirito Santo, S. Giovanni Battista, S. Corrado, Cappuccinelli, S. Antonio Abate, SS. Sacramento, Beata Vergine Maria, con vivaci abiti, che si differenziano per colore e foggia, le insegne e gli stendardi che sono il vessillo con il simbolo di appartenenza retto da lunghe pertiche arcuate.
Tutto ciò rende Noto non solo una ricercata meta turistica, ma anche luogo in cui stabilirsi; recentemente, infatti, è enormemente cresciuto il numero di nuovi residenti, cittadini del mondo che trovano proprio a Noto quello che serve per vivere bene. Infine, ma non meno importante, l’innata ospitalità dei cittadini di Noto, aperti, entusiasti, coinvolgenti, desiderosi di accogliere e coccolare turisti e nuovi residenti. Non a caso Noto da anni è considerata una meta gay friendly che ospita il Giacinto Fest, occasione per fare il punto, discutere, confrontarsi e fare proposte sui concetti di diversità ed inclusività. Il Giacinto festival nature Lgbt+ è il punto di arrivo di una serie di eventi e iniziative che si svolgono durante l’intero anno. La stupefacente bellezza di questa città trasmette la sensazione che qui tutto è possibile, che i sogni si possano concretizzare, che vivere bene sia un traguardo realizzabile, a portata di tutti.
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