“Bar Mediterraneo”, il nuovo lavoro discografico dei Nu Genea è uscito a maggio ed è subito arrivato sui palchi dei più importanti festival internazionali e italiani per un lungo ed entusiasmante tour estivo. Partiti da Berlino il 5 maggio, Lucio Aquilina e Massimo Di Lena scelgono di chiudere il tour a Napoli, la loro capitale del cuore, dove presenteranno l’album con una band allargata. Domenica 18 settembre (apertura cancelli: ore 18.30; inizio evento: ore 19.00) Nu Genea saranno all’Arenile in via Coroglio 14b e con loro ci saranno Marzouk Mejri (darabouka e voce), Marcello Giannini (chitarra e voce), Pietro Santangelo (sax e voce), Andrea De Fazio (batteria), Roberto Badoglio (basso), Fabiana Martone (voce), Paolo Bianconcini (percussioni). In apertura alla band, i Nu Genea hanno richiesto la speciale partecipazione del collettivo partenopeo Napoli Segreta, con cui hanno curato le omonime compilation.

Protagonisti delle “good vibes” estive dello scorso anno con “Marechià”, e di questo 2022 con “Tienaté” (singolo che ha anticipato l’album “Bar Mediterraneo”), i Nu Genea hanno portato la voce di Napoli un po’ ovunque in Italia (Milano, Pantelleria, Bologna, Arezzo, Ancona, Marina di Camerota, Cesena, Genova, Agrigento, Lamezia, Locorotondo) e nel mondo, dal Regno Unito (Gala) alla Francia (Rock En Seine), dalla Spagna (Sonar) alla Svizzera (Gurten), dal Portogallo (Vodafone Paredes De Coura) alla Germania (X-Jazz), passando per Olanda (Lowlands) e Belgio (Pukkelpop) e affascinando il pubblico con quel loro stile unico che mette insieme la cultura napoletana e un coinvolgente groove jazz funk.

Il “Bar Mediterraneo” dei Nu Genea è l’idea di uno spazio comune, dove le persone si incontrano e si fondono. Un luogo con le porte sempre aperte ai viandanti e alle loro vite, sempre esposte ai capricci della sorte. Si sente nei versi tunisini e nel flauto Ney di Marzouk Mejiri che spezzano il cuore di malinconia in Gelbi; nel canto dell’artista Marco Castello che, in Rire, attraversa lo Stretto di Messina per donarsi alle agrodolci parole di Napoli; nei versi francesi di Célia Kameni che sfilano sinuosi tra i vicoli di Marechià; o ancora nella batteria del compianto Tony Allen che accompagna i mandolini di Straniero. La passione dei Nu Genea per la cultura napoletana si espande in questo album attraverso l’adattamento di una poesia del 1931 di Raffaele Viviani, nel brano La Crisi, e nei versi di Vesuvio, una rilettura dance di una canzone folk napoletana degli ‘E Zezi, storica band operaia di Pomigliano D’Arco.

L’album è stato anticipato dal singolo Tienaté, dove la potenza vocale di Fabiana Martone si unisce con sintetizzatori e archi, impregnandoli con le matrici musicali del Sud-Est del Mediterraneo.

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