La risposta
Numero unico per le emergenze, rivoluzione per sicurezza e sanità
Negli Stati Uniti il 911 è il numero telefonico da comporre per le emergenze: rapine, furti, calamità e problemi sanitari. Il Nue 112 (Numero Unico Europeo) presto sarà in funzione anche in Campania con due centrali, a Sarno e a Napoli. Sarà una novità per la nostra regione che arriva con qualche anno di ritardo sulla Lombardia e con l’Italia che raccoglie lentamente gli appelli che l’Europa lancia da anni. Anno dopo anno siamo andati avanti con leggi, decreti e direttive nazionali ed europee fino a quando, a luglio 2019, la Campania ha sottoscritto un protocollo con il Viminale. Siamo tartarughe rispetto agli Usa e alla Lombardia, ma entro il 2020 dovrebbe essere operativa la Centrale Unica di Risposta (Cur) di Sarno che la Regione avrebbe voluto in attività dal 30 giugno. L’emergenza Coronavirus ha bloccato i lavori a Sarno e a Napoli, dove una seconda centrale è prevista a Fuorigrotta.
Che significa Nue? Basterà comporre il 112 per collegarsi col Public Safety Answering Point (Psap), numero col quale si contattano 113, 115 e 118. Si parte con questi tre numeri di emergenza ma il Nue 112, una volta operativo, attiverà altri enti come polizia locale, capitaneria di porto, porti ed aeroporti. Ecco come funziona: la Psap 1 riceve la telefonata sul 112, individua tipo e gravità del problema e si mette in collegamento con la Psap 2 (carabinieri, polizia, guardia di finanza, servizi sanitari) e cioè con i vecchi numeri di soccorso 113, 115 e 118 allertati dalla Cur. La Regione ha affidato il coordinamento dell’operazione a Michele Gerardo, vicecapo di gabinetto. Partenze a tappe per le due sedi del 112. Per Sarno si ipotizzava l’entrata in funzione dal 30 giugno, quindi tra una settimana, mentre per la sede di Napoli è prevista l’entrata in funzione entro fine anno. Sarno lavorerà in via Ingegno, nei locali dell’ex sede Arcadis, in una palazzina su due livelli confiscata da anni che in passato ha ospitato un ufficio regionale speciale come centrale acquisti.
L’edificio era per tre quarti vuoto già al momento della delibera regionale. Al primo piano funzionerà, in un’area di circa 600 metri quadrati, il 112 con 14 postazioni di lavoro: i locali distano 500 metri circa dall’ospedale di Sarno, sono dotati di parcheggio, vicini al comando dei carabinieri e all’uscita autostradale e, all’occorrenza, potrebbero acquisire un’altra area di circa 150 metri quadrati. Sono quattordici le postazioni anche per la sede del 112 cittadino, ma potranno diventare venti in caso di disaster recovery. Il palazzo Pico è di proprietà della Regione che lo utilizza come archivio e deposito: la Psap 1 sarà al quarto piano, dove i lavori richiedono otto mesi: l’area è senza servizi igienici ma è dotata di predisposizioni.
La centrale sarà dotata di linea elettrica trifase con gruppo elettrogeno e di continuità e di un climatizzatore tarato per i carichi termici generati dagli apparati presenti; ovviamente ci sarà il sistema antincendio e di videosorveglianza. Nelle due sedi del 112 lavoreranno cento persone, 40 a Sarno e 60 a Napoli inquadrate con le categorie C e D. Il personale dovrà essere formato da cittadini italiani o europei che conoscano l’italiano e siano in possesso di diploma di scuola superiore. Verranno selezionati partecipando a un concorso e preparati con un ciclo di lezioni di quattro settimane quando anche in Campania, per l’emergenza, basterà comporre il 112.
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