È improbabile che la nuova variante del coronavirus emersa nel Regno Unito resista al vaccino. È quello che ha dichiarato a Buongiorno, su Sky Tg24, il Presidente del Consiglio Superiore di Sanità Franco Locatelli. “I vaccini determinano la formazione di una risposta immunitaria contro diversi ‘pezzettini’, chiamiamoli così, della proteina spike. Se anche c’è una mutazione in uno, due o tre ‘pezzettini’ della proteina spike, è altamente improbabile che il vaccino possa risultare inefficace”, ha argomentato Locatelli. È la preoccupazione del momento quella che riguarda il nuovo ceppo di coronavirus annunciato il 14 dicembre in conferenza stampa dal ministro della Sanità britannico Matt Hancock. Variante già arrivata in Italia – un paziente, a Roma – e che secondo il Centro Europeo per il Controllo delle Malattie (Ecdc) circolerebbe già da novembre.
Il 9 dicembre la variante risultava presente nel 62% dei casi a Londra, 59% nell’Inghilterra orientale e 43% nel Sud-Est, secondo quanto riferito da Patrick Vallance, a capo dei consulenti scientifici del Governo. Proprio per questo nuovo ceppo l’Italia, ma non solo, ha chiuso ai voli dal Regno Unito. Altri casi del nuovo ceppo di coronavirus sono stati giù tracciati in Danimarca, Paesi Bassi e Australia. “Non credo che un’istituzione sanitaria come quella britannica abbia voluto nascondere alcunché, sarebbe francamente sorprendente e non credo sia una tesi accreditabile – ha commentato Locatelli – È chiaro che quando emergono dei mutanti dal ceppo originale poi la definizione del loro ruolo è strettamente legata alla loro capacità di diffondersi. A mio parere è stata straordinariamente tempestiva la decisione adottata ieri dal ministro Speranza di chiudere immediatamente i voli dal Regno Unito”.
Locatelli ha aggiunto di aver saputo dell’arrivo del virus mutato in Italia nella giornata di domenica. Non ci sono dati al momento che evidenziano correlazione tra il numero comunque alto dei casi di morti in Italia, nonostante le restrizioni, e la nuova variante. “Al momento non abbiamo dati che suggeriscano questo tipo di correlazione, non è però completamente escludibile e il tutto dovrà essere attentamente studiato, andando a sequenziare i vari ceppi isolati nel nostro Paese. Però non c’è nessuna indicazione nel merito”.
Ancora più convinto dell’efficacia dei vaccini anti-covid è Fabrizio Pregliasco, virologo dell’Università Statale di Milano. “Queste variazioni evidenziano 23 piccole varianti che però non inficiano completamente la capacità del vaccino di aggredire questo uncino del virus perché gli anticorpi prodotti sono plurimi e, a oggi, riteniamo che il vaccino sia assolutamente efficace. In ogni caso – ha continuato Pregliasco – le nuove metodologie dei vaccini Pfizer e Moderna permettono un veloce aggiornamento di quella che potrebbe essere la composizione aggiornata del vaccino”.
IL VIA LIBERA – Dovrebbe arrivare oggi il via libera dell’Agenzia Europea del Farmaco al vaccino anti-covid sviluppato da Pfizer BioNTech. “Se come ci si aspetta ed è auspicabile – ha spiegato Locatelli – si avrà l’approvazione da parte di Ema, il vaccino sarà spedito in tutti i Paesi e arriverà probabilmente in Italia nella giornata del 26 dicembre. Il 27 ci sarà questa grande giornata simbolica del vaccine day. Dopo la giornata del 27, intorno al 30 o al massimo ai primi giorni di gennaio partirà la vera e propria campagna vaccinale che interesserà operatori sanitari e lavoratori e ospiti delle Rsa, perché questi ultimi sono tra i più esposti a sviluppare complicanze fatali dell’infezione”. Locatelli ha parlato della “più grande campagna vaccinale della storia dell’umanità, quantomeno in termini di concentrazione in un periodo temporale limitato”.