Coprifuoco alle 22 e nuova, ulteriore, stretta a quel che resta della movida con l’apertura di bar e altre attività di ristoro fino alle 18 e il successivo divieto di asporto di cibi e bevande con la sola consegna a domicilio autorizzata (l’obiettivo resta quello di evitare assembramenti in strada). La misura non dovrebbe riguardare i ristoranti ma solo i bar.

E’ quanto emerge dal vertice, concluso poco prima delle 20 di domenica 10 gennaio, del Governo coi i capidelegazione di maggioranza sul nuovo Decreto del Presidente del Consiglio dei Ministri (Dpcm) che entrerà in vigore il 16 gennaio.

Lunedì mattina è previsto invece un incontro con i presidenti delle regioni, rappresentati da Stefano Bonaccini (Emilia-Romagna), e il ministro degli Affari regionali, Francesco Boccia. Mercoledì 13 gennaio ci sarà la relazione in Parlamento dal ministro della Salute Roberto Speranza.

Tra le novità anche l’introduzione di una zona bianca, difficile da raggiungere (servirebbe un Rt sotto 0.5), dove l’unica restrizione consisterà nel portare la mascherina e mantenere le distanze. Non dovrebbero essere invece istituiti i weekend arancioni.

Stop anche agli spostamenti tra regioni gialle (prima era consentito) ed entrata automatica in zona rossa in base all’incidenza (ovvero se si superano i 250 casi settimanali ogni 100mila abitanti). Ipotesi questa che vede in disaccordo le regioni.

“Quel limite non l’ha chiesto nessuna Regione e ho l’impressione che quel limite non entrerà tra quelli che dovranno essere utilizzati per decidere qual è la colorazione o lo spostamento di zona” sottolinea il presidente dell’Emilia Romagna e della Conferenza delle Regioni, Stefano Bonaccini.

La stretta sulle regole anti Covid che il governo ai avvia a disporre con il nuovo Dpcm “si accompagnerà a nuovi ristori“. Lo sottolineano fonti di governo al termine dell’incontro tra il premier Conte e i capidelegazione.

Dovrebbe inoltre slittare l’apertura degli impianti sciistici fissata in un primo momento il 18 gennaio mentre continueranno a restare chiuse le palestre, almeno per tutto il mese di gennaio. Lo stato d’emergenza dovrebbe invece essere prorogato fino al 30 aprile (attualmente è in vigore fino al 31 gennaio). Si va, infine, verso la riapertura dei musei.

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Giornalista professionista, nato a Napoli il 28 luglio 1987, ho iniziato a scrivere di sport prima di passare, dal 2015, a occuparmi principalmente di cronaca. Laureato in Scienze della Comunicazione al Suor Orsola Benincasa, ho frequentato la scuola di giornalismo e, nel frattempo, collaborato con diverse testate. Dopo le esperienze a Sky Sport e Mediaset, sono passato a Retenews24 e poi a VocediNapoli.it. Dall'ottobre del 2019 collaboro con la redazione del Riformista.