Draghi 'bacchetta' i governatori: stessa linea di Conte
Nuovo Dpcm: scuole aperte, bar e ristoranti chiusi. No al cambiamento dei parametri
A marzo nessuna misura restrittiva verrà allentata così come non ci sarà il cambiamento dei parametri per l’ingresso e l’uscita di una regione da una zona all’altra. Nel nome dell’emergenza covid e del pericolo varianti e per scongiurare la terza ondata, e in attesa che il programma di vaccinazione decolli, il premier Mario Draghi tira dritto e ribadisce ai governatori la linea dura del governo, in continuità con l’esecutivo precedente. La differenza è che verrà detto tutto ai cittadini in largo anticipo così da potersi organizzare.
Il messaggio è risuonato forte e chiaro nel corso dell’incontro tra il governo – rappresentato dai ministri Maria Stella Gelmini e Roberto Speranza – e i rappresentanti delle Regioni e degli enti locali. L’unica apertura (ai governatori) è relativa alla disponibilità a istituire un tavolo di lavoro che possa valutare il cambiamento dei parametri e che vedrà seduti componenti delle Regioni e del governo. Intanto quella che sarà presentata domani alla Conferenza delle regioni sarà una bozza di Dpcm più ‘stringente’ e che verrà anticipata ai cittadini “in modo da lasciare loro il tempo necessario per poter organizzare la propria vita”, ha sottolineato Gelmini. Il Dpcm attualmente in vigore scadrà il prossimo 5 marzo e l’obiettivo di Draghi è quello di ufficializzare il nuovo Dpcm, valido fino al 6 aprile, entro il prossimo weekend.
Il combinato disposto tra varianti e piano vaccinale ancora arenato, filtra da chi si sta occupando del dossier, non permetterà infatti l’apertura dei ristoranti e bar la sera almeno per tutto il mese di marzo, ma sulle altre misure al vaglio per il nuovo Dpcm le bocche restano cucite. Il premier Draghi, impegnato in prima persona sul nuovo piano vaccinale, ha come obiettivo quello di tenere le scuole aperte (tranne in quelle zone dove c’è il pericolo alto della diffusione delle varienti) e pur avendo raccolto le preoccupazioni dei governatori vuole difendere questo obiettivo. Veneto, Puglia, Friuli Venezia Giulia e Campania hanno infatti chiesto al governo una valutazione del Cts sull’impatto che ha la scuola in presenza nell’attuale situazione epidemiologica, dove la circolazione delle varianti potrebbe far partire la terza ondata.
C’è poi una riflessione aperta nel governo sulla riapertura dei luoghi della cultura, cinema e teatri, già dal 27 marzo e di estendere l’apertura di musei e mostre anche nei weekend in zona gialla. “Il ministro Franceschini ha avviato un confronto con il Cts per far in modo che, superato il mese di marzo, si possano immaginare riaperture con misure di sicurezza adeguate. È un percorso, non è un risultato ancora acquisito. Ma è un segnale che va nella giusta direzione”, ha rilevato Gelmini.
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