Addio ‘parziale’ ad una icona del calcio italiano e mondiale. Dopo mesi di discussioni il Consiglio comunale di Milano si è espresso per la prima volta sul progetto presentato da Inter e Milan per il nuovo stadio, con due ipotesi in progetto per sostituire il Giuseppe Meazza di San Siro.
LO STADIO NON VA ABBATTUTO – I 27 voti favorevoli hanno permesso l’approvazione di un ordine del giorno della maggioranza di centrosinistra del sindaco Beppe Sala che accoglie la richiesta delle due società, pur dettando dei paletti che poi la giunta dovrà mettere nero su bianco. Requisito fondamentale sarà l’impossibilità di abbattere il vecchio San Siro per “l’estrema rilevanza non solo locale ma nazionale ed internazionale, in quanto percepito come una icona del calcio”.
IL FUTURO DEL MEAZZA – Il Meazza quindi resterà in piedi e potrà essere utilizzato per altri fini, come “calcio femminile, settori giovanili, altri sport e manifestazioni sportive, spettacoli culturali, concerti”. Dall’ordine del giorno approvato in Consiglio comunale si chiede inoltre alle due società calcistiche di ridurre le costruzioni previste nei due progetti in studio per il nuovo stadio, mentre dovrà aumentare la quota di verde pubblico chiesta a gran voce dei residenti del quartiere San Siro.
IL NODO ECONOMICO – Il Consiglio comunale inoltre chiede alla Giunta di chiarire anche il fattore economico dell’accordo con Milan e Inter: i due club hanno proposto di pagare un canone di concessione dell’area solo a partire dal 33esimo anno di vita del futuro stadio, per un canone di 5.3 milioni di euro per 60 anni. In questo modo, ovviamente, l’Ente non incasserebbe un euro per i primi 32 anni.
LE PAROLE DEL SINDACO – A margine del Consiglio il primo cittadino milanesi si è espresso sul voto di Palazzo Marino. “Io sono contento del parere favorevole – ha sottolineato Sala – ma quello che ne ricavo è che quello che è il progetto come è oggi non è un progetto accettabile. Quindi è da qua che si ricomincia a lavorare a livello di giunta. Ho votato anche io e ho votato favorevolmente: quello che penso è che i volumi che sono stati chiesti sono volumi non realistici, sono eccessivi“.