Ci risiamo. Per Boris Johnson ci sono nuovi guai mediatici per l’ormai noto scandalo del ‘Partygate’, l’inchiesta che lo vede protagonisti di riunioni e vertici, spesso a base alcolica, avvenuti durante il periodo del lockdown in Gran Bretagna causa epidemia di Coronavirus.

In una serie di 4 immagini pubblicate oggi in esclusiva dalla tv ITV, si vede BoJo bere assieme ad altre persone riuniti attorno ad un tavolo del numero 10 di Downing Street, la residenza del premier.

Un party avvenuto il 13 novembre 2020, una festa d’addio per celebrare Lee Cain, direttore delle comunicazioni del primo ministro e in procinto di andare in pensione. Le immagini non sembrano a prova di smentita, come evidenzia la stessa ITV: il premier conservatore è in piedi e sembra tenere un discorso assieme a diverse persone, almeno sei, mentre regge in mano un bicchiere di spumante o champagne. Accanto a Johnson si vede su una sedia la sua valigetta rossa, quella che contiene le carte riservate al premier, mentre sul tavolo si notano due bottiglie di champagne o spumante, quattro bottiglie di vino e una di gin.

All’epoca dei fatti, novembre del 2020, la legge britannica per contenere l’epidemia di Sars-Cov-2 consentiva solo a due persone di famiglie diverse di riunirsi al chiuso.

Lo scorso aprile Johnson era stato sanzionato con una multa da Scotland Yard per violazione delle norme Covid nell’inchiesta sullo scandalo Partygate, assieme al suo ministro dell’Economia Rishi Sunak.

Sempre Johnson l’8 dicembre dello scorso anno, rispondendo in Parlamento alla domanda della laburista Catherine West sul presunto party abusivo tenuto a Downing Street nel novembre dell’anno precedente, aveva replicato spiegando che “le regole sono state seguite in ogni momento”.

Proprio oggi Downing Street ha respinto le accuse su un incontro “segreto” tra il premier e l’Alta funzionaria Sue Gray, che deve pubblicare a giorni il rapporto indipendente da lei redatto sullo scandalo Partygate in forma completa dopo la chiusura dell’indagine di polizia e le tante multe inflitte, compresa quella nei confronti di Johnson. Secondo il suo portavoce la “richiesta tecnica” di un confronto è arrivata dall’ufficio di Gray e il meeting ha riguardato “i tempi e il processo di pubblicazione” del documento.

Non la pensa così il leader dell’opposizione laburista, Keir Starmer, secondo cui il governo Tory ha toccato di nuovo il fondo nel Partygate coi tentativi di minare” la pubblicazione del rapporto.

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Napoletano, classe 1987, laureato in Lettere: vive di politica e basket.