L'apertura di Draghi e del governo alla decisione
Obbligo vaccinale: cosa comporta, le sanzioni e da quando può entrare in vigore

L’obbligo vaccinale contro il coronavirus è ormai qualcosa in più che un’ipotesi. La conferma è arrivata dalla prima conferenza stampa dopo la pausa estiva con il Presidente del Consiglio Mario Draghi e i ministri della Salute Roberto Speranza e dell’Istruzione Patrizio Bianchi. Draghi ha risposto affermativamente a un giornalista che gli ha chiesto se l’obbligo di vaccino potrebbe essere introdotto appena i farmaci in questione saranno approvati definitivamente dalle autorità di controllo, l’Agenzia Europea per i Medicinali (Ema) e l’Agenzia Italiana del Farmaco (Aifa).
Speranza ha ricordato a sua volta come l’obbligo sia già in vigore per medici e tutto il personale sanitario e ha aggiunto che per gli altri “è una possibilità che resta potenzialmente a disposizione delle istituzioni, del governo e del Parlamento”. Al momento sia l’Ema che l’Aifa hanno concesso autorizzazioni di emergenza per i vaccini anti-covid – procedura che ha reso possibile il loro impiego. Le analisi e le valutazioni dei dati delle autorità di controllo dovrebbero portare a breve a un’approvazione completa. L’obiettivo è comunque quello di arrivare all’80% di immunizzati entro fine settembre.
La decisione dell’obbligo
L’autorizzazione definitiva dovrebbe arrivare entro la fine della prossima settimana, anche se non è stata ancora fissata. Solo a quel punto potrebbe essere adottato l’obbligo. Si tratta di un passaggio puramente formale, non indica nessun tipo di valore maggiore. È comunque l’articolo 32 della Costituzione Italiana a prevedere “la possibilità di imporre un trattamento sanitario obbligatorio attraverso una legge determinando così un obbligo generale per i cittadini”. Le sanzioni che potrebbero essere previste per i cittadini, i lavoratori, dovrebbero essere trasferimenti o sospensioni dal posto di lavoro. Al momento per chi non rispetta l’obbligo del Green Pass nelle situazioni previste, vige una multa dai 400 ai mille euro, un principio che potrebbe essere mutuato per l’obbligo vaccinale.
Il governo spaccato
Non è escluso che la decisione potrebbe spaccare il governo. A favore si schierano i renziani di Italia Viva, i sindacati e alcuni governatori. Contraria la Lega, insieme con alcuni esponenti del Movimento 5 Stelle. Possibilista sull’obbligo il Partito Democratico. Il segretario Enrico Letta sostiene che “estendere il Green Pass è meglio”. È invece per la “non obbligatorietà” del vaccino il leader grillino ed ex premier Giuseppe Conte. Matteo Renzi assolutamente a favore dell’obbligo. Non esclude l’obbligo Forza Italia, come il suo leader ed ex premier Silvio Berlusconi.
Il Green Pass, come anticipato in conferenza stampa, potrebbe essere esteso oltre ai grandi eventi e ai mezzi di trasporto pubblico anche ai luoghi di lavoro privati. Le terze dosi per i soggetti fragili “cominceranno a fine settembre”. Non è escluso si possa togliere la mascherina nelle classi in cui tutti gli studenti saranno vaccinati. Al momento vige l’obbligo di Green Pass per il personale scolastico. Al momento sono oltre 78 milioni e 497mila le somministrazioni condotte in Italia mentre sono più di 38 milioni e 284mila le persone che hanno completato il ciclo, il 70,88% della popolazione over 12 anni. Al momento, per la fascia di età dai 12 ai 16 anni, sono stati approvati due dei quattro vaccini approvati da Aifa e dall’Ema, quelli a Rna Messaggero, Pfizer e Moderna.
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