Le parole dell'autore dei comics
“Oliver Hutton era Maradona”, la rivelazione dell’autore di Holly e Benji

Diego Armando Maradona ha ispirato il personaggio di Oliver Hutton, meglio conosciuto come Holly, il protagonista della più riuscita, emblematica, iconica serie di fumetti e cartoni animati dedicati al mondo del calcio della storia: Holly e Benji. La rivelazione da parte di Yōichi Takahashi, l’autore dei manga, che in un’intervista a Revista Libero, media spagnolo, ha confessato come “c’è molto di Maradona nella mia opera”.
Capitan Tsubasa è stata tradotta come Holly e Benji. È diventata un cartone animato di grande successo: 128 episodi, la prima messa in onda nell’ottobre 1983, in Italia per la prima volta nel 1986. L’ispirazione dal Mondiale Under-20 del 1979 in Giappone, il primo torneo organizzato dalla FIFA in Asia. L’Argentina si laureò campione, Maradona fu eletto miglio giocatore della competizione. In Giappone non esisteva ancora un campionato professionistico.
“Non riuscii ad essere allo stadio, ma ho seguito tutto il torneo in televisione. Conoscevo Maradona, avevo un’idea di quanto fosse incredibile, ma le sue prestazioni al Mondiale mi sconvolsero. Aveva un’aura travolgente – ha detto il mangaka – Quello che ha fatto Maradona ha avuto un grande impatto su Holly e Benji. Ho perfino creato Juan Diaz, un genio argentino del calcio. Oliver Hutton era proprio Maradona. Nonostante Holly sia stato sempre più serio di Maradona”.
“Era molto speciale per me. Abbiamo la stessa età, perciò la sua morte mi ha sconvolto. Credo che ci saranno sempre grandi stelle nel calcio, ma non credo che ci sarà qualcuna capace di ispirarmi come ha fatto lui”. El Pibe de Oro ha giocato tre volte negli anni ’80 in Giappone: con il Boca Juniors nel 1982, con una squadra di stelle sudamericane nel 1987, con il Napoli nel 1988 per un’amichevole contro la nazionale locale. Apparizioni che fecero innamorare i giapponesi. “Maradona si è espresso a livello internazionale per la prima volta proprio qui. Ha rappresentato una rivelazione per tutto il movimento calcistico e per tutti i tifosi. Non avevamo un campionato professionistico ma abbiamo goduto del meglio”, ha raccontato Yoshihiro Iwamoto, giornalista sportivo.
Alla fine dei mondiali in Italia del 1990 il PJM Futures, attuale Sagan Tosu, provò a portarlo in Giappone per il lancio del torneo professionistico, la J. League. Stesso intento perseguito senza successo dal Nagoya Grampus. Al Sagan Tosu arrivarono però Hugo Maradona, fratello del Pibe, e Sergio Batista, campione del mondo con l’Argentina nel 1986. A Maradona, e all’Argentina, fu negato l’ingresso nel Paese per la Kirin Cup nel 1994, per i suoi precedenti con la Giustizia per l’uso di stupefacenti, e quindi nel 2000 quando il Boca Juniors vinse a Tokyo la finale di Coppa Intercontinentale con il Real Madrid. Ai Mondiali del 2002, grazie a un intervento del governo, face da commentatore e da ambasciatore del Turismo e dello Sport.
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