Trump: "Cani feroci per proteggere Casa Bianca"
Omicidio George Floyd, Stati Uniti in ginocchio: uccisi poliziotto e 19enne
Un ragazzo di 19 anni e un poliziotto sono morti durante le proteste che vanno avanti da giorni negli Stati Uniti in seguito all’omicidio di George Floyd, il 46enne afroamericano soffocato da un poliziotto durante un tentativo di arresto a Minneapolis. L’agente, Derek Chauvin, 44 anni, è stato arrestato nelle scorse ore con l’accusa di omicidio colposo. Insieme ad altri tre colleghi (non raggiunti da alcuna misura cautelare) è stato licenziato dal corpo di polizia.
POLIZIOTTO UCCISO – Un militare del Servizio di protezione federale è morto e un altro è rimasto ferito a Oakland, in California, durante le proteste scoppiate venerdì sera per la morte dell’afroamericano George Floyd. Secondo quanto riferisce la Cnn, contro i due agenti sono stati esplosi colpi d’arma da fuoco.
Almeno 7.500 manifestanti sono scesi in strada e hanno messo a ferro e fuoco la città. La polizia ha riferito di atti di vandalismo, furti, incendi e aggressioni contro gli agenti. “Due ufficiali dei Servizi di protezione federale di stanza presso l’edificio federale di Oakland Down Town hanno subito ferite da arma da fuoco. Sfortunatamente, uno è morto”, ha riferito il dipartimento di polizia. Gli agenti stanno indagando sul caso.
OMICIDIO 19ENNE – Un 19enne è morto a Detroit, negli Stati Uniti, durante una manifestazione per la morte di George Floyd. Un portavoce della polizia di Detroit afferma che il giovane è stato ucciso da un proiettile sparato da una persona alla guida di un suv. La sparatoria è avvenuta verso le 23:30. Venerdì vicino al quartiere dei divertimenti della città di Greektown, mentre la polizia si confrontava con i manifestanti. Secondo quanto riportato da un portavoce del dipartimento di polizia, l’uomo avrebbe sparato diversi colpi sulla folla
“CANI FEROCI” – Il presidente degli Usa Donald Trump ha ringraziato in un lungo tweet i servizi segreti per il lavoro svolto alla Casa Bianca durante le proteste per la morte dell’afroamericano George Floyd e ha detto che se i manifestanti avessero varcato le recinzioni sarebbero stati accolti da “cani feroci”. “Ottimo lavoro dei servizi segreti alla Casa Bianca”, ha scritto Trump, “Io ero dentro, osservavo ogni mossa e non avrei potuto sentirmi più al sicuro. Hanno lasciato che i manifestanti urlassero e si scatenassero quanto volevano” ma se qualcuno avesse superato il limite “si sarebbero riversati su di lui”. “Una gran folla, organizzata professionalmente, ma nessuno è riuscito ad avvicinarsi alla recinzione”, ha aggiunto Trump. “Se lo avessero fatto sarebbero stati accolti dai cani più feroci e dalle armi più minacciose che io abbia mai visto”, e le persone “sarebbero rimaste gravemente ferite”.
PROTESTE IN TUTTA LA NAZIONE – Circa 200 persone sono state arrestate a Houston, in Texas, dopo le proteste di venerdì sera scoppiate per la morte dell’afroamericano George Floyd. Lo riporta Cnn. La maggior parte, secondo quanto riferito dal dipartimento di polizia di Houston in un tweet, sarà accusata di ostruzione di una carreggiata. Il dipartimento ha riferito che quattro dei suoi ufficiali hanno riportato ferite lievi e otto veicoli della polizia sono stati danneggiati.
“I nostri ufficiali che sono stati attaccati sono in ospedale, macchine della pattuglia rovinate, imprese danneggiate”, ha detto il presidente dell’Unione degli ufficiali di polizia di Houston, Joe Gamaldi, in un tweet. “Questo non è ciò che siamo come Città e come comunità. Proteggeremo il diritto di protestare, ma non permetteremo alla nostra città di precipitare nel caos”, ha aggiunto.
“FLOYD MORTO NON PER ASFISSIA” – La famiglia di George Floyd ha chiesto di effettuare un’autopsia indipendente sul corpo dell’afroamericano morto dopo che un agente di polizia gli ha tenuto premuto un ginocchio sul collo per 9 minuti. La richiesta, riferita dal loro avvocato, è stata avanzata dopo i risultati di una prima autopsia che ha escluso lo strangolamento e l’asfissia come causa del decesso. Secondo l’autopsia effettuata sul cadavere di George Floyd non ci sarebbero elementi che provano lo strangolamento come causa del decesso. A provocarne la morte sarebbe stato un insieme di cause: “l’essere immobilizzato, le sue patologie pregresse, compresa una malattia cardiaca, e la presenza di una sostanza tossica nel corpo”.
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