“Dopo l’estate ha iniziato a dire che voleva ammazzarsi, gli abbiamo consigliato uno psicologo ma non credo ci sia andato”. Sono le parole di Nicola Turetta, papà di Filippo, il 22enne arrestato in Germania dopo un tentativo di fuga in seguito all’omicidio di Giulia Cecchettin, la ex fidanzata dalla quale non riusciva a separarsi. Non si dà pace il genitore di Filippo che nelle scorse ore ha incrociato i genitori di Giulia durante la fiaccolata andata in scena ieri sera a Vigonovo.
Durante la veglia Nicola Turetta ha avvicinato due parenti di Giulia Cecchettin esponendogli il proprio cordoglio e turbamento. All’incontro ha assistito il legale di Filippo, Emanuele Compagno, che lo ha riferito oggi. “Il padre di Filippo ha partecipato con me alla fiaccolata e in quell’occasione ha avvicinato alcuni parenti di Giulia. Un incontro privo di formalismi – racconta all’Ansa il legale – che dimostra ancora la vota la grande dignità dimostrata in questa vicenda dalle due famiglie, tutto si è svolto nel rispetto reciproco, così come nei giorni precedenti ed anche dopo il ritrovamento di Giulia”.
Il papà di Filippo: “Ripeteva mi ammazzo, non posso stare senza Giulia”
In una intervista a Repubblica l’uomo ha però raccontato che dopo l’estate il figlio aveva più volte minacciato di farla finita. Il periodo coincide con la fine della storia con Giulia. Il padre ricorda che andava ripetendo “adesso mi ammazzo, mi ammazzo, io non posso stare senza Giulia”. Nicola Turetta ha provato a rassicurare il figlio: “Gli ho sempre detto “ne troverai altre, succede a tutti di essere lasciati, non ti devi preoccupare, arriverà un’altra fidanzata”. Penso che farebbe così qualunque genitore” aggiunge.
Poi ricorda quando sua moglie aveva suggerito al figlio di affidarsi ad un esperto vedendolo straziato per via della fine della relazione con Giulia: “Perché non vai da uno psicologo? Fai due chiacchiere, gli spieghi come stai…” ricorda il genitore ripetendo le parole pronunciate dalla moglie al figlio Filippo. “All’università c’è uno psicologo a disposizione degli studenti, e sappiamo che aveva preso anche l’appuntamento. Ma non so se ci sia poi andato. Non credo, ma non ne ho la sicurezza”.
Omicidio Giulia Cecchetti, il consiglio dello psicologo “ma non sappiamo se Fillippo ci sia andato”
Ecco forse su questo disagio interiore del figlio si poteva intervenire in modo più concreto, o almeno accertarsi che Filippo aveva intrapreso un percorso terapeutico. Oggi è troppo tardi. Papà Nicola spera di vederlo: “E’ pur sempre mio figlio. Non lo giustifico in niente, per quello che ha fatto. E per questo deve essere giudicato, dovrà assumersi la responsabilità. E penso al papà di Giulia, al quale ci sentiamo vicini. Anche noi siamo pieni di dolore”.
Genitori che descrivono il figlio Filippo come “un ragazzo normale, praticamente perfetto. Uno sempre bravo a scuola, che non ha mai avuto un problema con i professori o con i compagni”. Non si sono mai accorti di nessuno progetto violento: “Io non so come spiegarmelo, eppure è successo. E sono suo padre, vivo con lui, e sono un padre presente in casa. Qualcosa è entrato in lui… Non so cosa, per farlo diventare così cattivo” spiega il padre che denuncia anche l’incubo che sta vivendo il fratello più piccolo di Filippo: “Ora viene massacrato sui social. Tanti gli stanno scrivendo che è “il fratello del mostro””.