Seconda condanna per la donna
Omicidio Lorys, Veronica Panarello condannata per aver calunniato il suocero: “Fu lui ad ucciderlo”

Una nuova condanna per Veronica Panarello, già in carcere ormai da quasi sette anni per l’omicidio del figlio Lorys Stival, trovato morto il 29 novembre 2014 a Santa Croce Camerina (Ragusa), uno dei casi di cronaca nera più noti dell’ultimo decennio.
La donna, 33 anni, è stata condannata infatti dal tribunale di Ragusa, giudice Elio Manenti, a ulteriori due anni di reclusioni con l’accusa di calunnia nei confronti del suocero Andrea Stival.
Quest’ultimo era stato accusato da Veronica Panarello di essere stato l’esecutore materiale del delitto del bambino, 8 anni all’epoca del delitto. La donna aveva infatti raccontato, dopo oltre un anno in cui aveva rigettato ogni accusa, di aver preso effettivamente parte al delitto: un omicidio nato dopo che il bambino aveva scoperto la relazione tra Veronica e il suocero. Lorys voleva raccontare il tutto al padre e per questo Andrea Stival lo avrebbe ucciso, per poi trasportare assieme a Veronica il corpo del bambino fino al canalone nei pressi del Mulino Vecchio, nell’estrema periferia di Santa Croce Camerina, dove fu effettivamente ritrovato.
Affermazioni ritenute dal tribunale calunniose e che hanno dunque portato alla condanna a due anni di reclusione. L’avvocato Francesco Villardita, difensore di Veronica Panarello, che ha seguito il processo in videocollegamento dal carcere di Torino, aveva chiesto l’assoluzione della sua assistita. Panarello è stata anche condannato al risarcimento danni di 24mila euro nei confronti del suocero ed al pagamento delle spese processuali.
“Questa sentenza era importante per mettere la parola fine sulle calunnie e sulle dicerie di questi anni nei confronti del mio cliente Andrea Stival – ha commentato invece l’avvocato Francesco Biazzo – Le frasi di Veronica Panarello hanno dato la stura a una serie di commenti, dei cosiddetti “leoni da tastiera”. Non si e’ tenuto conto delle verità processuali già conclamate”.
Veronica Panarello deve affrontare anche un terzo processo, dopo quello per calunnia e quello per l’omicidio del figlio, già terminato in maniera definitiva con la sentenza di Cassazione a 30 anni. Il 15 ottobre infatti si celebrerà a Catania il processo per le minacce nei confronti del suocero, avvenute nell’aula di tribunale dove Veronica venne condannata in appello, con la donna che venne trattenuta a fatica dagli agenti di Polizia penitenziaria.
© Riproduzione riservata