Riaperto il caso del 1996
Nada Cella, dopo 27 anni dall’omicidio rinviata a giudizio Annalucia Cecere: la donna accusata del delitto di Chiavari

Rinvio a giudizio per Annalucia Cecere, la donna accusata di aver ucciso il 6 maggio 1996 Nada Cella. La procura di Genova ha chiesto quindi il processo per Cecere, a 27 anni di distanza dall’omicidio della segretaria nello studio del commercialista Marco Soracco a Chiavari. Rinviati a giudizio anche per Soracco e per la madre di quest’ultimo, Marisa Bacchioni. Le accuse sono di omicidio volontario aggravato dalla crudeltà e dai futili motivi per Cecere, mentre Soracco e l’anziana madre dovranno rispondere di false dichiarazioni al pm e favoreggiamento.
L’omicidio di Nada Cella a Chiavari
Secondo il pm Gabriella Dotto, Annalucia Cecere avrebbe ucciso la 25enne Nada “per motivi di rancore e gelosia“. Probabilmente per la posizione di Cella all’interno dello studio di Soracco, per la sua vicinanza all’uomo. Proprio Soracco, per gli investigatori, avrebbe mentito più volte riguardo il giorno del delitto, dicendo di essere sceso in studio solo qualche minuto prima dopo le 9.10. In realtà risulta “provato il suo accesso in studio prima delle 9 e la conoscenza della identità dell’autrice della aggressione“.
In più avrebbe mentito in merito al rapporto con Cecere, dichiarando di “non aver avuto alcuna relazione, ma solo una occasionale frequentazione, e che la donna non era mai andata in studio, eccetto che in una sola occasione – qualche giorno prima dell’omicidio – in cui l’aveva ricevuta la segretaria Nada Cella”. Oltre a ciò, avrebbe raccontato il falso sulla telefonata di una amica “ricevuta lo stesso giorno dell’omicidio (con la richiesta di intercedere per il posto di lavoro di Nada) e in merito alla telefonata ricevuta personalmente il giorno in cui la stessa Cecere subì una perquisizione (“non sono mai stata innamorata, anzi mi fai schifo”), ometteva di fornire informazioni utili (asserendo solo di aver considerato la persona della Cecere ‘figura non importante’)”. Oltre a questo, Soracco ha dichiarato “di non essersi accorto di quanto accaduto alla segretaria e di aver inizialmente pensato a un malore o a un urto accidentale su qualche spigolo (pur avendo in realtà ritenuto che fosse necessario astenersi dal toccare la vittima o altri oggetti nella stanza)”.
La riapertura del caso Chiavari
Le indagini sono state riaperte dopo lo studio delle vecchie carte del caso da parte della criminologa Antonella Pesce Delfino e dell’avvocata Sabrina Franzone, grazie a un’istanza della famiglia di Cella. Oggi, quindi, dopo 27 anni arriva il rinvio a giudizio per la presunta assassina Cecere, ora 58enne residente nel Cuneese. La donna ha sempre respinto ogni contestazione, come Soracco e la madre.
Chi era Nada Cella
Nada Cella era figlia unica. Il 6 maggio 1996 è uscita di casa ed è andata in bicicletta al lavoro, nello studio del commercialista Marco Soracco, in un palazzo della Chiavari Vecchia a Via Marsala. Nada venne trovata massacrata, colpita alla testa e al pube almeno 15 volte con un oggetto contundente che non sarà mai ritrovato. A chiamare il 113 è il titolare dell’ufficio, che abita al piano di sopra con la madre, e che inizialmente parla di incidente. Nada morirà all’ospedale San Martino dopo una breve agonia.
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