Il giovane fu pestato in una discoteca di Lloret de Mar
Omicidio Niccolò Ciatti, per il ceceno Rassoul Bissoultanov condanna a 15 anni: “Minimo della pena, la vergogna di un mondo civile”
Quindici anni di reclusione, il minimo secondo quanto stabilisce il codice penale spagnolo. È questa la condanna emessa dal tribunale provinciale di Girona, per omicidio volontario, nei confronti del 29enne ceceno Rassoul Bissoultanov: quest’ultimo era accusato della morte di Niccolò Ciatti, giovane 21enne di Scandicci (Firenze) pestato a morte e senza alcun motivo la notte tra l’11 e il 12 agosto 2017 in una discoteca di Lloret de Mar, nota località della Costa Brava, dove si trova in vacanza con alcuni amici.
Il verdetto nei confronti del 29enne ceceno era stato emesso lo scorso 3 giugno, ma la sentenza è stata deposita oggi dal giudice togato a cui spettava determinare la pena, che oscillava tra un minimo di 15 e un massimo 25 anni.
Il procuratore Victor Pillado aveva chiesto 24 anni di carcere e 9 anni di libertà vigilata per Bissoultanov: “Dobbiamo giustizia alla famiglia Ciatti – aveva detto nella requisitoria il pm Pillado -, dobbiamo una condanna giusta e responsabile”.
Rabbiosa la reazione della famiglia Ciatti, che tramite l’avvocato Agnese Usai non esclude di impugnare la sentenza facendo ricorso per reclamare una pena maggiore per il condannato. “In tempi rapidissimi valuteremo l’impugnazione della sentenza”, ha detto all’Ansa il legale.
Su Facebook il padre di Niccolò, Luigi, ha utilizzato parole durissime: “Penso che questo presidente del Tribunale di Girona dovrebbe studiare la parola giustizia. Giustificare una sentenza del genere con “per quanto possa sembrare duro ai parenti” credo che veramente dovrebbe cambiare lavoro. Continueremo a lottare per darti quella giustizia che meriti Niccolò – ha scritto Luigi Ciatti pubblicando una foto del figlio – ci troviamo di fronte persone che dovrebbero essere dalla nostra parte ma che invece sono al fianco degli assassini. Siete la vergogna di un mondo civile, quando tornate a casa avete il coraggio di guardare negli occhi i vostri figli?”.
Stando a quanto ricostruito nel corso del processo, Bissolultanov in quella notte fatale per Niccolò era sulla pista da pallo della discoteca ‘St Trop’ insieme a due connazionali quando, senza alcun motivo, prese di mira il 21enne italiano che stava trascorrendo con i suoi amici l’ultima serata della vacanza in Costa Brava.
In particolare Bissolultanov, esperto di arti marziali e in particolare di MMA, sferrò un un violentissimo calcio alla testa di Niccolò, già a terra, dove non si rialzerà più. Il 21enne di Scandicci morirà poche ore dopo in ospedale.
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