Stefano Cucchi è stato aggredito con una violenza “ingiustificata e sproporzionata“. Lo scrivono i giudici della Corte d’Assise d’Appello nelle motivazioni della sentenza con cui il 7 maggio scorso, nell’ambito del processo bis sulla morte del geometra romano arrestato il 15 ottobre del 2009 e morto sette giorni dopo, quando fu arrestato e picchiato a Roma nella caserma dei carabinieri, sono stati condannati a 13 anni i due militari responsabili del pestaggio: Alessio Di Bernardo e Raffaele D’Alessandro.

I giudici hanno condannato anche il carabiniere Roberto Mandolini per falso e a due anni e mezzo e sempre per falso, Francesco Tedesco, il militare che con le sue dichiarazioni aveva fatto luce sul quanto avvenuto nella caserma Casilina la notte dell’arresto di Cucchi.

La sproporzione tra alterco e reazione

Secondo la Corte, “la vittima è stata colpita con reiterate azioni ingiustificate e sproporzionate rispetto al tentativo dell’arrestato di colpire il pubblico ufficiale con un gesto solo figurativo inserito in un contesto di insulti reciproci inizialmente intercorsi dal carabiniere Di Bernardo e l’arrestato, che, nel dato contesto esprime il semplice rifiuto di sottoporsi al fotosegnalamento“. Il gesto di reazione di Cucchi è stato, secondo i giudici, quindi “solo figurativo”.

Per i giudici romani “può ritenersi accertata la sproporzione tra l’alterco insorto tra Di Bernardo e Cucchi rispetto alla portata dell’aggressione da quest’ultimo patita alla quale partecipò D’Alessandro“, si legge nel documento.

I futili motivi

In merito all’aggravante dei futili motivile violente modalità con cui è stato consumato il pestaggio ai danni dell’arrestato, gracile nella struttura fisica, esprimono una modalità nell’azione che ha ‘trasnodato’ la semplice intenzione di reagire alla mera resistenza opposta alla esecuzione del fotosegnalamento“, si legge nella sentenza.

Il decesso del geometra romano, secondo i giudici, è stato causato dalla violenza del pestaggio.

Gli appuntamenti per Stefano

In occasione della morte di Stefano Cucchi, il prossimo 22 ottobre si svolgerà alle 18 la Commemorazione al Parco degli Acquedotti presso la targa Stefano Cucchi, in via Lemonia a Roma, con l’assemblea di inaugurazione del 7imo Memorial “Umanità in marcia“.

Il giorno seguente, sabato 23 ottobre, si terrà la corsa della Staffetta dei Diritti, che parte alle 14 dalla targa in memoria di Stefano Cucchi. Il Comitato Promotore Memorial Stefano Cucchi e l’Associazione Stefano Cucchi spiegano che sarà “un percorso che farà tappa nei luoghi simbolo della storia di Stefano e della battaglia per i diritti umani, civili e sociali”. La staffetta terminerà alle ore 18 a piazza Montecitorio.