Omicidio Willy, i fratelli Bianchi accusati di omicidio volontario: “Testimoni difesa inattendibili”

Cambia il capo d’accusa per gli indagati per il pestaggio e l’omicidio di Willy Monteiro Duarte. La procura di Velletri contesta l’omicidio volontario ai fratelli Marco e Gabriele Bianchi, a Mario Pincarelli e a Francesco Belleggia. Il cambio dell’accusa è stato notificato dalla Procura che sgombera il campo da qualsiasi ipotesi di rito alternativo. I quattro sono stati arrestati tutti alcune ore dopo il caso di cronaca che ebbe risonanza nazionale. Il Presidente della Repubblica Sergio Mattarella ha premiato con la medaglia d’oro al Valor Civile alla memoria il 21enne Willy.

I fratelli Bianchi e Pincarelli si trovano in carcere mentre Belleggia è agli arresti domiciliari. La magistratura si era già espressa sulla volontarietà dell’omicidio, ma la contestazione ufficiale restava quella di omicidio preterintenzionale. Il reato, meno grave, avrebbe dato possibilità a riti alternativi e quindi a possibili sconti di pena. La Procura ha contestato anche l’aggravante dei futili motivi. Il pestaggio avvenne lo scorso settembre, a Colleferro, in provincia di Roma.

Giudicati inoltre inattendibili i testimoni indicati dalla difesa. La decisione della Procura arriva a poche settimane dal deposito della relazione del medico autoptico e delle relazioni della polizia scientifica. A meno di un mese dalla chiusura delle indagini e dalle eventuali richieste di rinvio a giudizio si apre la strada per un processo in Corte d’Assise.

Willy Monteiro Duarte aveva 21 anni. Nella notte tra il 5 e il 6 settembre interveniva per fare da paciere in una rissa scoppiata a Colleferro, in provincia di Roma. È morto, vittima di pestaggio. Per Mattarella Willy è stato un “luminoso esempio anche per le giovani generazioni, di generosità, altruismo, coraggio e non comune senso civico, spinto fino all’estremo sacrificio”.