Per neutralizzare la variante Omicron del Covid-19, sequenziata per la prima volta in Sudafrica, due dosi di vaccino non bastano. Lo dimostrerebbe uno studio condotto dall’università di Colonia con altri atenei tedeschi e ‘firmato’ da Henning Gruell, Kanika Vanshylla, Florian Kurth, Leif E. Sander e Florian Klein, pubblicato sulla rivista Nature Medicine dopo esser stato sottoposto a peer-review.

Gli scienziati, se da un lato ci danno una brutta notizia, dall’altro però rassicurano: il booster, la terza dose, è molto più efficace nel contrasto alla variante Omicron del virus. 

Segnaliamo una quasi totale mancanza di attività neutralizzante contro Omicron nei sieri policlonali di individui vaccinati con due dosi del vaccino BNT162b2 COVID-19 e da individui convalescenti, così come la resistenza a diversi anticorpi monoclonali in uso clinico – si legge nello studio -. Tuttavia, le immunizzazioni di richiamo mRNA in individui vaccinati e convalescenti hanno portato a un aumento significativo dell’attività neutralizzante del siero contro Omicron”.

Insomma, le immunizzazioni di richiamo possono essere fondamentali per migliorare la risposta immunitaria contro la variante Omicron. A sostegno di questa tesi, ovviamente, ci sono i numeri: se a cinque mesi dal ciclo vaccinale l’attività neutralizzante del vaccino Pfizer diminuisce di 4 volte, da da 546 a 139, questo non accade col booster.

A un mese dalla terza dose l’attività neutralizzante per Omicron è aumentata di oltre 100 volte, raggiungendo quota 1.195 nell’indicatore utilizzato per misurarla. 

La cosa importante di questa ricerca è che i soggetti con tre dosi di vaccino a mRna mostrano una resistenza da 30 fino a oltre 100 volte superiore rispetto a chi non ha fatto anche il richiamo”, spiega a Repubblica Filippo Drago, ordinario di farmacologia dell’Università di Catania e componente della task force sul Covid della Società Italiana di Farmacologia.

Quanto al perché la terza dose riesca dove le prime due ‘falliscono’, ovvero proteggerci da Omicron, una risposta prova a darla Carlo Federico Perno, direttore di microbiologia dell’Ospedale Bambino Gesù di Roma: “Se fosse una questione di tipo di vaccino e ‘qualità’ di anticorpi, neppure la terza o anche le eventuali successive dosi riuscirebbero a proteggerci dalla Omicron. È piuttosto una questione di quantità di anticorpi: sappiamo che due dosi non bastano e servono più anticorpi per proteggerci. Un motivo in più per fare al più presto la terza dose senza indugi”.

Redazione

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