Tante le bandiere colorate nel giorno dedicato alla lotta all’omotransfobia, tante le parole contro quei pregiudizi tremendi che ancora resistono, poche le azioni concrete della politica sia nazionale (come non ricordare l’affossamento del Ddl Zan) ma anche locale. La regione Campania, infatti, non ha ancora attuato la leggo contro l’omofobia. È ferma sul tavolo da ben due anni. Due anni. Caro governatore De Luca saremo pure i numeri uno in tutto (secondo lei eh), ma sui diritti fondamentali dell’uomo dovremmo solo vergognarci.

«La Campania è stata la seconda regione in Italia, dopo l’Emilia-Romagna, ad essersi dotata di una legge contro la violenza di genere – spiega Luigi Cirillo, consigliere regionale del Movimento 5 Stelle – Eppure, nella nostra regione c’è ancora molto da fare”. Molto. Moltissimo. “La nuova norma prevede, infatti, rifugi e sportelli arcobaleno, con assistenza legale e psicologia a beneficio di chiunque sia stato vittima di episodi di violenza omotransfobica. Ma a oggi – denuncia Cirillo – a oltre due anni di distanza dall’approvazione della legge, di realtà di questo tipo non c’è ancora alcuna traccia. Al contempo, come invochiamo da anni, va istituito al più presto un Osservatorio permanente sull’omofobia e sulla transfobia in Regione Campania. Abbiamo il dovere di dare una risposta efficace – conclude – affinché sia bandita ogni forma di forma di violenza a danno di persone in virtù del loro orientamento sessuale”. Sportelli, assistenza, educazione, mancano proprio qui, proprio in Campania che è la regione che mostra una maggiore insofferenza rispetto all’omofobia.

In Campania, infatti, da ottobre 2012, sono stati denunciati 135 casi di violenza di matrice omotransfobica, una cifra a cui si è arrivati per tappe: basti pensare che tra il 2012 e il 2013 non c’erano denunce ma tanta omertà. Poi si è passati dai nove casi del 2014, ai 13 dell’anno successivo, fino ai 30 del 2017, 34 nel 2018 fino ad arrivare agli undici casi del 2020. Totale 135, pari alla metà del totale dei casi (357) denunciati in tutto il Sud Italia, che si conferma quindi una parte del Paese dove l’omertà e la vergogna ancora prendono il sopravvento. Di tutti gli omicidi a sfondo omofobo avvenuti in Italia, un quarto risulta commesso in Campania. La regione di De Luca. Ecco forse è il caso di smetterla con i cabaret e l’autoesaltazione, forse è il caso di fare qualcosa di concreto per una situazione vergognosa. E di farlo subito.

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Giornalista napoletana, classe 1992. Vive tra Napoli e Roma, si occupa di politica e giustizia con lo sguardo di chi crede che il garantismo sia il principio principe.