La linea di Matteo Renzi da mesi era stata quella di ignorare Carlo Calenda, dopo i dissidi tra i due a causa della rottura del Terzo Polo e ancor di più dopo la divisione alle elezioni europee. Certo, in questi mesi ha mandato avanti altri illustri esponenti di Italia Viva per attaccare frontalmente il leader di Azione in diversi modi. Ma lui aveva cercato sempre di dimostrarsi più distaccato, non sempre riuscendoci. Ora le cose sembrano cambiare. Con il voto dell’8-9 giugno alle porte, anche Renzi – tra i candidati principali della lista Stati Uniti d’Europa – ha cominciato ad attaccare Calenda.

Renzi contro Calenda: è la brutta copia di Schlein e Meloni

In visita al Cottolengo di Torino, Renzi ha parlato della fine dell’esperienza politica comune con il suo ex ministro: “Sul Terzo Polo la rottura è stata causata da una scelta secondo me inspiegabile di Carlo Calenda, due milioni di italiani hanno votato terzo polo e un romano, Calenda, ha deciso basta”. “Tuttavia questo è il passato, anche perché Calenda ha deciso di candidarsi per finta alle elezioni mentre noi ci siamo candidati sul serio” ha aggiunto il leader di Italia Viva. Poi l’affondo: “Calenda è la brutta copia di Schlein, Tajani e Meloni che si candidano e se eletti non vanno in Europa: è segno di mancanza di serietà”. “Qui dobbiamo dire grazie a Bonino che ha lanciato appello a riformisti dicendo Stati Uniti d’Europa, un messaggio bello, alto, nobile. Gli altri mettono il cognome sulla scheda, noi abbiamo messo un progetto Stati Uniti d’Europa. Se siete riformisti e credete nel futuro per i vostri figli l’unica opzione è Stati Uniti d’Europa non un cognome a caso” ha concluso Renzi, che in realtà solo ieri è stato criticato da Emma Bonino in merito alle sue posizioni su Ursula von der Leyen.

Calenda contro la lista Stati Uniti d’Europa

Da parte sua, Calenda non le ha mai mandate a dire nei confronti della lista Stati Uniti d’Europa creata da Italia Viva e +Europa, insieme ad altri sigle minori. “Non è una lista, ma un’accozzaglia di posizioni differenti, fatta per dire ‘mettiamoci al riparo dalla soglia’, ma questo non è il modo in cui si fa politica seriamente” ha detto il leader di Azione, parlando a margine di una iniziativa elettorale a Firenze. Stati Uniti d’Europa “è una lista dove dentro ci sono persone che andranno con i socialisti, alcuni con i liberali e altri con i popolari”, ha sottolineato Calenda, e quindi “perché dovrei votare una cosa che va da Mastella a Cecchi Paone senza avere nessuna prospettiva politica, in cui il giorno dopo va ognuno per conto suo e, aggiungo, con delle incoerenze allucinanti? In quella lista, al numero 2 nella circoscrizione Nord Ovest c’è uno che diceva ‘Putin ha ragione, diamogli il pezzo dell’Ucraina che chiede e chiudiamola qua’, ha votato contro l’invio delle armi, e dice che in Arabia Saudita le donne sono libere e non hanno il velo”, ha detto l’ex ministro riferendosi a Gianfranco Librandi.

Redazione

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