Per Viktor Orban l’inizio della presidenza dell’Unione Europea passa per la visita a Kiev, un incontro con il premier Zelensky per considerare un cessate il fuoco temporaneo e per accelerare i negoziati di pace.

“Le proposte di Kiev – ha fatto notare il premier ungherese – richiedono molto tempo: sono lente e complicate a causa delle regole della diplomazia internazionale”. La risposta di Zelensky è stata quella di considerare “un’Ucraina, massacrata dalla guerra, che ha bisogno di “una pace giusta”. Il premier ucraino ha ribadito che sul tavolo c’erano “le priorità comuni europee e quanto sia importante arrivare a una soluzione”, chiedendo di mantenere a un livello sufficiente” gli aiuti militari versati dall’Europa a Kiev. Da qui l’invito alla controparte a unirsi agli sforzi per organizzare un nuovo vertice per la pace, dopo quello di giugno in Svizzera, dove l’Ucraina ha cercato di ottenere il sostegno di quanti più Paesi possibile per le sue proposte.

“Il rapporto tra Ucraina e Ungheria – ha esclamato il premier – sarà completamente diverso”. L’idea di una tregua, in passato respinta da Zelensky perché valutata come un’occasione per Mosca di rafforzarsi, è stata nuovamente accantonata, ribadendo l’auspicio del ritiro completo delle milizie russe dal territorio ucraino, inclusa la penisola di Crimea.

Orban, unico leader dell’Unione Europea a mantenere stretti rapporti con il Cremlino anche dopo l’inizio dell’invasione russa dell’Ucraina nel febbraio 2022 e noto per le sue posizioni filo-russe e per la sua costante opposizione agli aiuti europei all’Ucraina si è presentato a Kiev con l’auspicio di “lasciare alle spalle le discussioni passate”, rassicurando Zelensky che farà ”il possibile per aiutare l’Ucraina”. Nel frattempo in serata, il segretario alla Difesa Usa, Lloyd Austin, ha annunciato un nuovo pacchetto di aiuti militari per Kiev, incontrando al Pentagono il ministro della Difesa ucraino, Rustem Umerov. Il pacchetto, del valore di oltre 2,3 miliardi di dollari, comprende anche ulteriori intercettori per la difesa aerea. “L’Ucraina non è sola”, il suo commento a margine.

Redazione

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