Libero De Rienzo morto all’età di 44 anni per un’overdose di eroina aveva lanciato un appello per condannare gli orrori compiuti sul territorio della Palestina. Ben 22 anni prima di Sanremo 2024 l’attore era salito sul palco dei David di Donatello e si era apertamente schierato a favore della Palestina.

Sanremo 2024 sarà ricordato negli anni anche per le polemiche legate al conflitto Hamas-Israele oltre che per la vittoria di Angelina Mango. Il “caso Ghali” e la lettera di Mara Venier in cui l’ad della Rai Roberto Sergio si schiera apertamente a favore di Israele sul conflitto in corso a Gaza. Un Sanremo che ha acceso il dibattito sulla guerra in corso a Gaza.

L’appello pro Palestina nel 2002

Ma forse non tutti sanno che nel 2002, l’attore Libero De Rienzo ha speso parole molto importanti per la causa palestinese durante la cerimonia dei David di Donatello. E in quella occasione, la presentatrice Milly Carlucci approvò completamente le parole dell’attore scomparso nel 2021.

L’appello di De Rienzo per il “troppo sangue che sta sgorgando in Palestina” ai David di Donatello

Premiato come miglior attore non protagonista per il film ‘Santa Maradona’, Libero De Rienzo salì sul palco della cerimonia che, come Sanremo, andava in onda sulla rete pubblica Rai 1. Una volta ricevuto il premio però, l’attore approfittò del palco e della visibilità di quel momento per parlare dei palestinesi:

“So che questa è una serata di festa e non voglio rovinarla a nessuno. Il problema è che io non mi sento molto di festeggiare in questo momento perché sul mio cuore, come credo su quello di ognuno di voi, pesa il troppo sangue che sta sgorgando in Palestina“.

Interrotto da un fortissimo applauso l’attore ha poi continuato: “Sento di dover deviare questo premio agli uomini e alle donne della Croce rossa internazionale e della Mezzaluna Rossa palestinese che in questi giorni stanno svolgendo un lavoro fondamentale, mettendo a repentaglio la propria vita. Lancio un appello, per quello che può valere la mia umile voce, affinché tutti abbassino la testa di fronte alla Croce rossa internazionale e permettano a questi uomini e a queste donne di svolgere il loro lavoro. È inaccettabile che le ambulanze vengano sequestrate, è inaccettabile che i poveri non abbiano cibo e che i malati non abbiano medicine”.

Il discorso dell’attore venne molto apprezzato da Milly Carlucci

La conduttrice senza schierarsi ‘politicamente’ riuscì a mantenere l’attenzione sul tema principale: l’esigenza di pace. “Tutti noi ci uniamo al desiderio di pace che non può che sgorgare dai cuori di tutti noi. Grazie per averci dato l’occasione di fare anche una riflessione anche in una serata di festa. Il cinema non serve solo a divertirsi ma serve anche a raccontare molto spesso temi difficili, situazioni scabrose a svegliare le coscienze”, ha detto la conduttrice.

La morte di Libero De Rienzo: un vuoto incolmabile nel mondo del cinema

Stroncato da un infarto a soli 44 anni. È morto così l’attore Libero De Rienzo, napoletano, che aveva intrapreso la carriera nello spettacolo seguendo le orme del padre Fiore, già aiuto regista di Citto Maselli. La procura di Roma ha aperto ha aperto un fascicolo di indagine e disposto l’autopsia sul corpo dell’attore per accertare la causa della morte. A rinvenire il corpo senza vita di De Rienzo ieri sera, nella sua abitazione in zona Madonna del Riposo, è stato un amico, preoccupato perché non aveva sue notizie da qualche giorno.

L’attore, nato nel quartiere napoletano di Chiaia, a soli due anni si era trasferito con la famiglia a Roma, pur essendo legatissimo alla sua città natale. Lascia due figli di 2 e 6 anni, avuti con la moglie Marcella Mosca, costumista.

De Rienzo aveva vinto anche il David di Donatello, nel 2002, per la sua interpretazione da attore non protagonista per ‘Santa Maradona’ di Marco Ponti. Sempre con Ponti aveva lavorato in ‘A/R Andata + Ritorno‘ (2004), in cui è protagonista insieme a Vanessa Incontrada. Era stato anche sceneggiatore, nonché regista e attore, nella pellicola ‘Sangue – La morte non esiste’ con cui ottiene anche dei riconoscimenti.

 

Redazione

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