La notte degli Oscar ha illuminato la storica location del Dolby Theatre a Los Angeles per la 95esima edizione degli Academy Award. Sono 23 le statuette assegnate tra red carpet e colpi di scena. L’Italia resta a mani vuote. Niente da fare per i due italiani in nomination. Alice Rohrwacher, candidata nella categoria miglior cortometraggio con “Le pupille” e per Aldo Signoretti candidato nella categoria miglior trucco di “Elvis”. Con sette statuette, inclusa quella per il miglior film e migliore attrice protagonista Michelle Yeoh, su undici nomination, “Everything everywhere all at once” trionfa all’edizione 2023 degli Academy Awards. Di seguito tutti i premi assegnati.

Miglior Film

Vince Everything Everywhere All at Once. La pellicola porta a casa un bottino di sette Oscar. Tre le statuette per i Daniels (dopo sceneggiatura e regia), miglior attrice protagonista a Michelle Yeoh, miglior attore non protagonista a Ke Huy Quan, miglior attrice non protagonista a Jamie Lee Curtis, miglior montaggio. “Il cinema va seguendo gli anni e su internet si cambia ogni millisecondo, ma questo film resterà per generazioni”, ha commentato Daniel Kwan.

Miglior attore protagonista

Vince Brendan Fraser, il grande favorito, per The Whale. Emozionatissimo sul palco ringrazia l’Academy per “aver creduto in questo film coraggioso” e tutto il team. Senza dimenticare gli altri candidati nella categoria. Ha anche ricordato che ha cominciato 30 anni fa nel cinema “e le cose non sono state sempre facili”.

Miglior regista

Dopo aver vinto nella categoria miglior sceneggiatura originale, Daniel Kwan e Daniel Scheinert, vincono anche per la miglior regia con il film Everything Everywhere All at Once. I “Daniels”, come vengono chiamati, si sono conosciuti alla scuola di cinema a Boston e insieme hanno iniziato a fare corti e video musicali.

Miglior montaggio

Vince Paul Rogers per il film Everything Everywhere All at Once. Sul palco Rogers dice: “È troppo, ragazzi, questo è solo il mio secondo film”. E aggiunge con i ringraziamenti classici: “È stato un onore lavorare con questo cast, ognuno di voi mi ha ispirato”.

Migliore canzone originale

Vince Naatu Naatu, musiche di M. M. Keeravani; testo di Chandrabose, per il film RRR. Sul palco il compositore indiano, invece di parlare, ha “cantato” il suo discorso.

Miglior sonoro

La statuetta va a Top Gun: Maverick , i premiati sono Mark Weingarten, James H. Mather, Al Nelson, Chris Burdon e Mark Taylor.

Migliore sceneggiatura non originale

Vince Sarah Polley per il film Women Talking.

Miglior sceneggiatura originale

Vincono Daniel Kwan e Daniel Scheinert per il film Everything Everywhere All at Once.

Migliori effetti speciali

Vince Avatar – La via dell’acqua, ossia Joe Letteri, Richard Baneham, Eric Saindon e Daniel Barrett.

Migliore colonna sonora originale

L’Oscar va a Volker Bertelmann per il film Niente di nuovo sul fronte occidentale. Bertelmann, compositore e pianista tedesco, ha iniziato a comporre a 14 anni.

Miglior scenografia

Vincono Christian M. Goldbeck ed Ernestine Hipper per Niente di nuovo sul fronte occidentale.

Miglior cortometraggio d’animazione

Vince Il bambino, la talpa, la volpe e il cavallo, regia di Charlie Mackesy e Matthew Freud. Il team — formato da circa 100 animatori che durante il Covid hanno lavorato da remoto per realizzare il corto.

Miglior cortometraggio documentario

L’Oscar va a Raghu, il piccolo elefante, per la regia di Kartiki Gonsalves e Guneet Monga. La storia racconta di una coppia, Bomman e Bellie, che nell’India meridionale, dedicano la loro vita a prendersi cura di un cucciolo di elefante orfano di nome Raghu, creando insieme una famiglia come nessun’altra.

Miglior film internazionale

Vince il film tedesco Niente di nuovo sul fronte occidentale di Edward Berger.

Migliori costumi

L’Oscar va a Black Panther: Wakanda Forever, ossia alla costumista Ruth E. Carter. “Grazie per aver sostenuto una super eroina nera che è mia madre”, dice la Carter sul palco, ringraziando anche la famiglia Marvel.

Miglior trucco e acconciatura

Vince The Whale , ossia i makeup artist Adrien Morot, Judy Chin e Anne Marie Bradley. In questa categoria era candidato anche l’italiano Aldo Signoretti per il trucco del film Elvis.

Miglior fotografia

Vince James Friend per il film Niente di nuovo sul fronte occidentale.

Miglior cortometraggio

Vince An Irish Goodbye, regia di Tom Berkely e Ross White. Niente da fare per il corto italiano Le pupille di Alice Rohrwacher.

Miglior documentario

Vince Navalny, regia di Daniel Roher, Odessa Rae, Diane Becker, Melanie Miller e Shane Boris. Il documentario racconta la storia del dissidente russo (ora in carcere) e del suo avvelenamento. Sul palco anche la moglie di Navalny che al microfono dice: “Sogno il giorno in cui sarai libero e sarà libero il nostro Paese. Ti amo”.

Miglior attrice non protagonista

Vince l’Oscar Jamie Lee Curtis per il film Everything Everywhere All at Once. La vittoria arriva alla sua prima nomination. L’attrice emozionatissima sul palco, dice: “Ho 45 secondi e ho promesso che sarei stata brava. Non sono qui da sola, ci sono centinaia di persone con me, i Daniels, la troupe, tutti quelli che hanno fatto questo film, il mio dream team: tutti abbiamo vinto questo Oscar. Dedico il premio a mio marito, alle nostre figlie, a mia sorella, a tutti quelli che hanno sostenuto i miei film di genere: tutti noi abbiamo vinto questo Oscar. E a mia madre e a mio papà, tutti e due hanno avuto la nomination per categorie diverse”.

Miglior attore non protagonista

Il vincitore è Ke Huy Quan per il film Everything Everywhere All at Once. L’attore vietnamita, 51 anni, ha iniziato a lavorare nel cinema da bambino partecipando al film “Indiana Jones e il tempio maledetto” (1984). Dedica l’Oscar alla madre ottantenne che lo guarda da casa. Tra le lacrime dell’emozione e i ringraziamenti dice a tutti: “Tenete vivi i vostri sogni”.

Miglior film d’animazione

L’Oscar è andato a Pinocchio di Guillermo del Toro, regia di Guillermo del Toro e Mark Gustafson. È la prima volta che Del Toro vince un Academy Award per un film d’animazione. “Dedico il premio a mia moglie, ai miei figli e ai miei genitori che non ci sono più”, ha detto il regista sul palco.

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Laureata in Filosofia, classe 1990, è appassionata di politica e tecnologia. È innamorata di Napoli di cui cerca di raccontare le mille sfaccettature, raccontando le storie delle persone, cercando di rimanere distante dagli stereotipi.