Oz Davidian è un agricoltore, vive a Maslul, in Israele. Il 7 ottobre si trova vicino al festival musicale Supernova, il rave party in cui i terroristi di Hamas compiono una strage di giovani israeliani e non. Lui non ci pensa tanto e con il suo furgoncino comincia a salvare ragazzi e ragazze che stanno scappando.

I viaggi di Oz Davidian con i giovani

L’agricoltore compie almeno 20 viaggi, dal kibbtuz Re’im a Maslul o il centro vicino di Partish, un percorso di circa 10 miglia. Sulla strada schiva le macchine abbandonate o incendiate, i corpi di uomini e donne vittime dei guerriglieri di Hamas. Prova a percorrere strade diverse ogni volta, per non dare riferimenti ai terroristi e avere più possibilità di salvare i giovani. In tutti questi viaggi si fa delle foto con i ragazzi che porta all’interno del suo furgoncino. E intanto la dash cam del veicolo riprende tutto.

L’incontro con i terroristi di Hamas

A un certo punto, in uno di questi avanti e indietro, vede due uomini chini sul corpo di un soldato. Oz Davidian pensa “finalmente che fossero arrivati l’esercito e i soccorritori” spiega sul canale televisivo israeliano Channel 13. “Mi sono fermato e ho chiesto cosa stesse succedendo. Prima ancora che mi rispondessero ho capito che potevano essere terroristi. Mi sono rivolto a lui in arabo e gli ho chiesto: ‘Sono morti?’. All’improvviso ho avuto la certezza che era un terrorista e lui ha capito che fossi ebreo”. In quel momento Davidian preme l’acceleratore e scappa, con i terroristi che provano a inseguirlo sparandogli contro. Per miracolo nessuno colpo lo raggiunge.

Testimone di stupri e uccisioni al rave

L’agricoltore ha raccontato alla tv israeliana di aver assistito quel 7 ottobre a terribili brutalità da parte dei miliziani di Hamas. Anche allo stupro di donne e ragazze. “Uno violentava, un altro sparava, proteggeva il primo mentre lo guardava stuprare. Si vedevano anche mucchi di cadaveri, uno sopra l’altro”.

La famiglia di Oz Davidian

Mentre Oz Davidian compiva quei coraggiosi viaggi, la sua famiglia – composta dalla moglie e da quattro figli – si è rifugiata al sicuro. “È sempre stato il mio eroe” ha detto la figlia Oriah commentando l’impresa del padre. “Quando vedi centinaia di giovani morti e feriti che fuggono nei campi e terroristi che sparano in tutte le direzioni, metti tutto da parte, la paura, la famiglia, e vai a tirarli fuori” ha dichiarato Davidian alla tv israeliana.

Redazione

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