E alla fine è arrivata la tanto temuta notifica dell’atto con cui la Procura della Repubblica di Padova ha impugnato, perché illegittimi, gli atti di nascita di ben 33 bambini nati all’interno di coppie di due donne: la mamma è una sola secondo la Procura, che, obbedendo a una circolare sul tema del ministro dell’Interno, Matteo Piantedosi, ha chiesto al tribunale di cancellare il nome della “seconda mamma”, quella non biologica, perché la trascrizione con entrambi i genitori fatta dal Comune di Padova sarebbe per l’appunto illegittima.

Per una coppia di madri, che aveva registrato la nascita di una bambina addirittura 6 anni fa, il 30 agosto 2017, il Tribunale della città veneta ha già fissato l’udienza per la discussione del ricorso: la vicenda andrà nelle aule del tribunale il 14 novembre prossimo, quando la bambina avrà già compiuto il sesto anno d’età. La trascrizione del nome della seconda madre era avvenuto a Padova come in alcune altre città italiana a seguito della decisione del Sindaco della città veneta di procedere così in caso di coppia omogenitoriale di sesso femminile: «Ho seguito la mia coscienza. Ora parlerò con i miei legali e vedremo il da farsi. Quello che è certo è che il Parlamento e il Governo hanno un responsabilità: riempire un vuoto normativo», ha dichiarato appresa la notizia il Sindaco di Padova, Sergio Giordani.

Il Ministero dell’Interno, per giustificare la circolare con cui per l’appunto chiedeva ai prefetti di vigilare sulla trascrizioni negli atti di nascita dei figli delle coppie omogenitoriali da parte dei Sindaci, aveva fatto riferimento alla Sentenza della Cassazione del 30 dicembre 2022. Peccato che la Sentenza riguardava la richiesta di riconoscimento di un provvedimento estero che stabiliva un rapporto di parentela con il “genitore intenzionale” di un bambino nato da maternità surrogata, riconoscimento che secondo la Suprema Corte sarebbe in contrasto con l’ordine pubblico. Ma in questo caso, trattandosi di bambini nati all’interno di coppie di sesso femminile, non si può quasi sicuramente parlare di maternità surrogata, ma tutt’al più di fecondazione assistita (non vietata dalla legge come lo è anche oggi la GPA).

Nel caso in cui il Tribunale accogliesse le tesi della Procura della Repubblica e quindi gli atti di nascita fossero annullati perché illegittimi, alle coppie di mamme non rimarrebbe che la strada dell'”adozione in casi speciali”, su cui la giurisprudenza è ormai consolidata. Si tratterebbe però di una strada lunga e necessariamente costosa per le spese legali.

Le reazioni tra le coppie di Padova investite dalla decisione della Procura della Repubblica sono ovviamente di costernazione e forte critica. “Gioco con i miei figli, sono tante le cose che vorrei dire, ma al momento tutto ciò che riesco a fare è abbracciarli forte. Non ho ancora idea di come spiegheremo loro tutto ciò: hanno 6 anni, capiscono molte cose, ma questo?”, ha dichiarato al Corriere Veneto una delle madri della bambina di 6 anni, la prima che sarà costretta ad andare in tribunale per difendere le ragioni della propria famiglia. Ed ancora: “Probabilmente i nostri figli cambieranno documenti di identità, i due fratelli non saranno più tali, che due mamme e i nonni dovranno munirsi di deleghe — ha continuato la madre della bimba —. Il nuovo governo ha deciso di gestire un vuoto normativo cancellando delle famiglie“.

“Stiamo subendo un attacco politico, la Procura di Padova ha sempre avuto in mano gli atti di nascita: come mai tutto quanto accade ora, guarda caso con l’arrivo della nuova sostituta procuratrice Valeria Sanzari?”: è la domanda che si pone, parlando stamani con l’ANSA, Iryna Shaparava, referente delle Famiglie arcobaleno in Veneto. La decisione della Procura, aggiunge, “va contro le famiglie monoaffettive, con un ragionamento basato sulla omofobia che va contro qualsiasi postulato della dichiarazione Onu dei diritti dei bambini”.

“Le coppie omoparentali sono diventate il nuovo capro espiatorio dell’estrema destra italiana al governo. I figli di queste coppie sono le vittime del furore ideologico anti-Lgbtq+ e dell’accanimento del governo Meloni contro i diritti civili”. Lo ha dichiarato Sandro Gozi, eurodeputato di Renew Europe e segretario generale del Partito democratico europeo. “Quella della Procura di Padova – aggiunge – è una decisione vergognosa; una chiara violazione dei diritti umani e delle libertà fondamentali; una lesione del diritto europeo ma soprattutto contro la dignità dei nostri figli”. “Noi al Parlamento europeo – continua l’eurodeputato – abbiamo preso già preso una posizione molto netta. Ora la Commissione Ue agisca immediatamente contro la deriva orbaniana dell’Italia”.

“Come si fa a dire che non si vogliono discriminare i bambini?”,  ha dichiarato stamani in una intervista a La Stampa il deputato Riccardo Magi, segretario di + Europa: “C’è una volontà di sterilizzazione delle persone Lgbtq+. Non possono adottare, non possono accedere alla gestazione per altri, vengono annullati atti di nascita che sono stati registrati in Paesi dove la Gpa è legale. Ci sembra – sottolinea Magi – uno scenario molto pesante e ci chiediamo anche se questi prefetti non abbiano altro di meglio da fare. È una vera e propria persecuzione”.

Sulla vicenda è intervenuto anche il vicepremier Matteo Salvini: “Non conosco gli estremi della decisione – ha dichiarato stamattina -. Se la magistratura è intervenuta avrà dei motivi di intervenire. Sostengo che l’amore è bello e libero, ma per quello che mi riguarda i bambini vengono al mondo se ci sono una mamma e un papà”, ha concluso Salvini.

Redazione

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