Non ci ha pensato due volte e si è tuffato in acqua nel tentativo di salvare i suoi figli in balìa delle onde. Purtroppo, però, la forza del mare non ha risparmiato Massimo, romano di 64 anni, che si è gettato in mare, insieme a tre bagnini dello stabilimento vicino, per salvare i suoi due figli, una bambina di 7 anni, e il fratellino di 9 anni. La tragedia è avvenuta a Ladispoli ieri pomeriggio intorno alle 16 nel tratto di spiaggia libera di via Marina Torre Flavia.

Immediato l’intervento degli operatori del 118. I due piccoli sono stati portati al Gemelli in codice rosso con l’eliambulanza assieme alla madre. Sono entrambi fuori pericolo ma è ancora tanto lo choc.

A nulla purtroppo sono valsi i tentativi di rianimare il padre da parte dei soccorritori del 118 intervenuti con l’ambulanza e l’automedica, pronti anche al massaggio cardiaco, praticato per circa un’ora. Non c’è stato nulla da fare per Massimo, che lascia due figli e la moglie.

Sul posto sono giunti gli inquirenti per fare luce sulla dinamica dell’episodio e per comprendere se l’uomo sia deceduto per annegamento o malore. Massimo aveva problemi cardiaci, aveva un bypass ed era in prossimità della riva quando è caduto esanime. Sarà eventualmente la magistratura di Civitavecchia a stabilire le cause del decesso. Le indagini sono affidate alla Polizia Municipale di Ladispoli e alla Capitaneria di porto di Ladispoli-San Nicola, con i rispettivi comandanti, Sergio Umberto Blasi e Strato Cacace, e i carabinieri della stazione locale di via Livorno pure giunti sul posto assieme ai volontari della Protezione civile “La fenice” in sinergia con la “Dolphin”, altra associazione impegnata da tanti anni sulla costa.

Il punto, dove è avvenuta la tragedia, è noto alle cronache per i frequenti salvataggi di bagnanti per via della risacca e degli scogli. Spicca però l’assenza del servizio di assistenza bagnanti nei 27 arenili pubblici di Ladispoli, compresa la frazione balneare di Marina San Nicola. Per questo, in caso di emergenze, i bagnini dei lidi vicini si affrettano a prestare soccorso.

Redazione

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