I due si erano separati da due settimane
Padre uccide i figli e si toglie la vita, la tragedia della mamma: “Mi ha punita, voleva che tornassi con lui”

Un’unica coltellata al cuore dei suoi figli, Giada di 13 anni e Alessio di 7, stesso trattamento che Andrea Rossin, 44 anni, ha riservato a se stesso. Una mamma, Luana, 35 anni, con il cuore straziato dal dolore che a stento riesce a parlare dopo aver trovato i cadaveri dell’ex marito e dei figlioletti. Una tragedia enorme che si perpetrata all’alba di un giovedì qualunque a Mesenzana, paesino della provincia di Varese.
Il 24 marzo era davvero un giovedì qualunque in cui Giada e Alessio sarebbero dovuti andare a scuola. Avevano dormito a casa del papà. Lui, operaio edile che cambiava spesso lavoro per via delle frequenti liti con tutti, malato di depressione, si è alzato alle 6 del mattino dal letto in cui stava dormendo anche Alessio, è andato in cucina e ha messo su il caffè. Lo ha versato in una tazzina, lo ha bevuto e ha preso dal cassetto un coltello da cucina. Poi è entrato nella stanza dove dormiva la figlioletta e l’ha colpita, poi ha sferrato il colpo anche al torace del figlio. Infine ha rivolto il coltello verso se stesso, un unico colpo al cuore letale, per tutti e tre.
Poi alle 07.45 Luana è arrivata per accompagnare a scuola i suoi figli, così la macabra scoperta. Si è accasciata lungo le scale per il dolore e ha chiamato i soccorsi in preda ad un malore. È questa la ricostruzione fatta dal Corriere della Sera di quanto accaduto nella villetta di via Pezza a Mesenzana. Lì vivevano Andrea e Luana, commessa in un supermercato, fino a qualche settimana prima insieme ai figli. Poi lei aveva deciso di separarsi da lui e andare a stare con i bambini dalla mamma. Ma continuava a garantire ai figli di trascorrere il tempo con il loro papà in quella casa dove tutti e quattro avevano abitato fino a poco tempo prima.
Lei stessa la sera prima aveva accompagnato lì i ragazzi. Da quanto emerso la gelosia di lui nell’ultimo periodo si era fatto sempre più incalzante. Andrea la perseguitava: telefonate, messaggi, sembra pedinamenti affinché “ci ripensasse”. E così Luana aveva deciso di mollare, stanca di quella gelosia patologica. Tuttavia gli investigatori non hanno riscontrato denunce di violenze o maltrattamenti. Ma spesso la violenza psicologica è ancora più subdola. Luana è ancora troppo addolorata e sotto choc per riuscire a ricostruire tutto ma sin da subito è emerso che l’ex avesse le paranoie, l’ansia permanente di “controllo”, la convinzione che la famiglia dovesse vivere secondo le sue decisioni e non potesse mai, mai per nessuna ragione, dividersi: “Ha voluto punirmi. Ripeteva che non gli avrei più fatto vedere Giada e Alessio, ma non è vero, non è vero”, avrebbe detto Luana, come riportato dal Corriere della Sera.
Ora gli investigatori dovranno far luce sull’accaduto. Il Comando provinciale di Varese, coordinato dalla locale Procura analizzeranno le condizioni mentali dell’omicida (ed eventuali omissioni), con i resoconti dello psichiatra e le cartelle cliniche e verificare se l’uomo avesse assunto psicofarmaci poco prima di compiere quell’orrore.
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