Parla il difensore di Panzeri
“Panzeri e famiglia già condannati dalla stampa”, intervista all’avvocato Daniele Colli

Il 9 dicembre 2022 Antonio Panzeri viene arrestato a Bruxelles nell’ambito di un’inchiesta delle autorità inquirenti belghe su casi di corruzione presso il Parlamento europeo volti a favorire gli interessi qatarioti. Al contempo vengono arrestate a Bergamo anche sua moglie Maria Colleoni, 67 anni, e la loro figlia Silvia, 38 anni, in base ad un mandato di arresto europeo emesso appunto dall’autorità giudiziaria belga. Le accuse sono tanto fumose quanto stiracchiate, se allargate alla cerchia dei famigliari. L’avvocato Daniele Colli rappresenta la famiglia Panzeri, insieme al collega Angelo De Riso.
Di quali accuse parliamo?
Non abbiamo ancora visto gli atti. Sui documenti belgi si parla di un insieme di condotte illecite che vanno dalla corruzione al riciclaggio con vincolo di associazione per delinquere. Tutto da provare.
In casa delle sue assistite la Guardia di Finanza ha trovato 17 mila euro in contante…
È una somma che non ritengo considerevole per una famiglia benestante.
Come si dichiarano i suoi assistititi?
La moglie e la figlia di Panzeri si sono dichiarate innocenti, non a conoscenza delle accuse rivolte loro dalla magistratura belga che adesso ne chiede anche la consegna.
La consegna, cioè l’estradizione. In un carcere di Bruxelles?
Il procedimento incardinato in Italia è volto a valutare quello. Teoricamente, se la magistratura italiana la concede, sì. La decisione è rimandata all’udienza del 19 dicembre.
Perché scusi, se sono attinte da misure cautelari c’è il rischio che scappino o che occultino le prove?
Appunto. Confidiamo che la richiesta di Bruxelles così com’è non venga accolta.
La moglie di Antonio Panzeri che cosa fa?
Nulla, è una pensionata. Vive a Calusco D’Adda, in provincia di Bergamo. E non mi risulta che abbia mai fatto attività politica o che abbia avuto un ruolo nel lavoro del marito.
E la figlia?
È una collega, avvocato civilista attiva qui nella zona. Del tutto sconvolta da queste accuse, incredula.
Che idea si è fatto su questa indagine?
Una attenzione a orologeria, perché curiosamente proprio nella settimana in cui tutto il mondo guarda al Qatar per le semifinali e la finale del campionato del mondo, ecco spuntare la pista della corruzione qatarina.
Quando avrà le carte? Sui giornali le condanne ci sono già tutte.
Questa è la domanda che rivolgiamo alla magistratura del Belgio, sotto la cui giurisdizione ricade il Parlamento europeo. Ci faccia avere gli atti, che vanno poi tradotti e analizzati, altrimenti viene meno il diritto alla difesa.
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