Nuova importante svolta in Vaticano. Papa Francesco ha modificato il regolamento dell’assemblea generale ordinaria del sinodo dei vescovi introducendo il diritto al voto per le donne, le “madri sinodali”. Per la prima volta nella storia del sinodo, a ottobre, saranno introdotte le quote rosa: la metà dei 10 superiori religiosi e dei 70 “membri non vescovi”, anche questa una novità in sé, devono essere donne. Dunque saranno almeno 40 le donne con diritto al voto su un’assemblea di circa 370 membri. La modifica è stata approvata da Papa Francesco il 17 aprile.

“Non è una rivoluzione”, ha commentato il cardinale Jean-Claude Hollerich, relatore generale del sinodo, incontrando i giornalisti in sala stampa vaticana, come riportato da Repubblica “Un cambiamento importante non è una rivoluzione: un cambiamento è normale nella vita e nella storia. Le rivoluzioni – ha scherzato il porporato lussemburghese – fanno vittime e noi non vogliamo fare vittime”. Così a ottobre avranno diritto al voto le donne e saranno “la metà” dei “70 membri non vescovi” che parteciperanno all’assemblea a rappresentare gli “altri fedeli del popolo di Dio” tra sacerdoti, suore, diaconi, laiche e laici, non più “uditori” ma votanti a pieno titolo. “Il battesimo è lo stesso per uomini e donne, a quanto ne so. E la sinodalità, il camminare insieme nella Chiesa, si fonda sul battesimo”, ha detto ancora Jean-Claude Hollerich.

Sarà il Papa a scegliere i nomi in un elenco di 140 persone individuate dalle conferenze episcopali di tutto il mondo. La partita si era aperta già nel 2021 quando Francesco aveva nominato una religiosa, suor Nathalie Becquart, come sottosegretario del Sinodo e per la sua carica ha diritto al voto. La riflessione sul Sinodo è iniziata con la consultazione della “base” in tutte le diocesi del mondo. In un documento di sintesi si legge: “Da tutti i continenti arriva un appello affinché le donne cattoliche siano valorizzate innanzi tutto come battezzate e membri del Popolo di Dio con pari dignità”, come riporta il Corriere della Sera. E dunque la richiesta di un maggiore coinvolgimento delle donne nelle scelte della Chiesa.

Sin dall’inizio del suo pontificato Bergoglio aveva posto attenzione sulla necessità di rivitalizzare il sinodo dei vescovi un’istituzione introdotta da Paolo VI dopo il Concilio vaticano II per valorizzare la collegialità episcopale e dare maggiore forze e coinvolgimento di tutta la comunità tanto che negli anni scorsi il pontefice ha reso pubblici i documenti intermedi e le votazioni finali e diffuso questionari nelle diocesi e nelle parrocchie, modificando il regolamento e scegliendo questioni controverse, a partire dal doppio sinodo sulla famiglia, le persone omosessuali, le coppie di fatto o la comunione ai divorziati risposati.

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Giornalista professionista e videomaker, ha iniziato nel 2006 a scrivere su varie testate nazionali e locali occupandosi di cronaca, cultura e tecnologia. Ha frequentato la Scuola di Giornalismo di Napoli del Suor Orsola Benincasa. Orgogliosamente napoletana, si occupa per lo più video e videoreportage. È autrice anche di documentari tra cui “Lo Sfizzicariello – storie di riscatto dal disagio mentale”, menzione speciale al Napoli Film Festival.