“Non ci serve uno sguardo immanente, fatto di strategie umane, calcoli politici o battaglie ideologiche”. Papa Francesco nell’omelia della messa in piazza San Pietro ha aperto il Sinodo dei vescovi e ha lanciato un messaggio alla Chiesa: “Non siamo qui per portare avanti una riunione parlamentare o un piano di riforme“. “Il Sinodo non è un Parlamento” ha ribadito il pontefice.

Sempre nell’omelia, il Papa ha esortato i fedeli: “Dinanzi alle difficoltà e alle sfide che ci attendono, lo sguardo benedicente e accogliente di Gesù ci impedisce di cadere in alcune tentazioni pericolose: di essere una Chiesa rigida, una dogana, che si arma contro il mondo e guarda all’indietro; di essere una Chiesa tiepida, che si arrende alle mode del mondo; di essere una Chiesa stanca, ripiegata su sé stessa”.

Purificazione e spoliazione. Processi che per Bergoglio sono fondamentali nella Chiesa: “Com’è difficile questa spoliazione, interiore ed anche esteriore, di tutti, soprattutto dell’istituzione”. “Il Sinodo serve a ricordarci questo: la nostra Madre Chiesa ha sempre bisogno di purificazione, di essere ‘riparata’, perché noi tutti siamo un Popolo di peccatori perdonati”.

L’esortazione apostolica Laudate Deum

Tanti i passaggi profondi di Papa Francesco nell’Esortazione apostolica Laudate Deum. A partire da quella sul clima: “Con il passare del tempo, mi rendo conto che non reagiamo abbastanza, poiché il mondo che ci accoglie si sta sgretolando e forse si sta avvicinando a un punto di rottura”.

Negli ultimi cinquant’anni la temperatura è aumentata a una velocità inedita, senza precedenti negli ultimi duemila anni”, sottolinea. “Purtroppo, la crisi climatica non è propriamente una questione che interessi alle grandi potenze economiche, che si preoccupano di ottenere il massimo profitto al minor costo e nel minor tempo possibile” ha aggiunto.

Non c’è dubbio che l’impatto del cambiamento climatico danneggerà sempre più la vita di molte persone e famiglie. Ne sentiremo gli effetti in termini di salute, lavoro, accesso alle risorse, abitazioni, migrazioni forzate e in altri ambiti” ha aggiunto Francesco. “Si tratta di un problema sociale globale che è intimamente legato alla dignità della vita umana”, tanto che per il pontefice il cambiamento climatico è “una delle principali sfide che la società e la comunità globale devono affrontare”, anche perché “gli effetti del cambiamento climatico sono subiti dalle persone più vulnerabili, sia in patria che nel mondo”.

E il Papa ha sferzato anche chi dentro la Chiesa non ammette il problema del cambiamento climatico: “Anche all’interno della Chiesa cattolica” ci sono “opinioni sprezzanti e irragionevoli“.

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