I funerali di Papa Francesco, morto all’età di 88 anni la mattina dopo la Santa Pasqua, si svolgeranno sabato 26 aprile alle ore 10, primo giorno dei Novendiali, sul sagrato della Basilica di San Pietro. Lo rende noto la Santa Sede. Secondo l’Ordo Exsequiarum Romani Pontificis, il testo liturgico che definisce le regole e le modalità di cosa avviene dopo la morte di un Pontefice, il funerale dovrebbe avvenire tra il quarto e il sesto giorno dal decesso (21 aprile). Bergoglio verrà seppellito, su sua indicazione, non in Vaticano ma nella basilica di Santa Maria Maggiore e ha modificato l’Ordo Exsequiarum Romani Pontificis, semplificando il rito delle esequie come “quelle di un pastore e discepolo di Cristo e non di un potente di questo mondo”, ha sintetizzato Diego Ravelli, a capo delle celebrazioni liturgiche pontificie. A celebrare i funerali sarà il decano del collegio cardinalizio, il bresciano Giovanni Battista Re: quando morì Giovanni Paolo II, fu Joseph Ratzinger a presiedere il rito, in quello che a molti sembrò un’avvisaglia della sua imminente elezione a succedergli.

Funerali sabato celebrati dal decano cardinale Re

Le nuove norme stabiliscono che “alla morte del Romano Pontefice il Direttore della Direzione di Sanità e Igiene dello Stato della Città del Vaticano”, il professore Andrea Arcangeli, prepari “la relazione sull’esame del corpo, sulla constatazione della sua morte e sulla causa che l’ha provocata. Quindi dispone ogni cosa per una perfetta conservazione della salma, affinché la sua esposizione avvenga con il massimo decoro e rispetto”. Bergoglio verrà “poi rivestito con la talare bianca e traslato nella cappella privata”. Morto poco dopo le 7 di questa mattina, Papa Francesco sarà trasferito in serata dalla sua stanza a casa Santa Marta nella Cappella dove si terrà il rito liturgico della constatazione della morte e la deposizione nella bara. Un evento che prevede la sola presenza del Camerlengo (il cardinale che presiede la Camera Apostolica) Kevin Joseph Farrell, del Decano del Collegio Cardinalizio, dei familiari del Romano Pontefice, del Direttore e del Vice Direttore della Direzione di Sanità e Igiene dello Stato della Città del Vaticano. Il 23 aprile è poi in programma la traslazione della salma nella Basilica di San Pietro, per l’omaggio dei fedeli prima dei funerali in programma entro domenica 27.

Papa Francesco, le cause della morte

A causare la morte del papa è stato un ictus cerebrale così poi certificato da Arcangeli. ”Certifico che Sua Santità Francesco (Jorge Mario Bergoglio) nato a Buenos Aires (Argentina) il 17 dicembre 1936, Residente nella Città del Vaticano, Cittadino Vaticano, è deceduto alle ore 7.35 del giorno 21/04/2025 nel suo appartamento presso la Domus Santa Marta (Città del Vaticano) per: ictus cerebri; coma; collasso cardiocircolatorio irreversibile in soggetto affetto da Pregresso episodio di insufficienza respiratoria acuta in polmonite bilaterale multimicrobica multiple; Ipertensione arteriosa Diabete tipo II. L’accertamento della morte è stato effettuato attraverso registrazione elettrocardiotanatografica. Dichiaro che le cause della morte secondo la mia scienza e coscienza, sono quelle su indicate” si legge nella nota.

Quanto ai 135 cardinali, in arrivo nei prossimi giorni a Roma, la norma vuole che dopo la morte del Romano Pontefice “i Cardinali celebreranno le esequie in suffragio della sua anima per nove giorni consecutivi”, i cosiddetti novendiali, e la messa funebre, con la tumulazione, ha luogo, “salvo ragioni speciali, fra il quarto e il sesto giorno dopo la morte”.

Il ruolo del Camerlengo

Foto Vatican Media/LaPresse
21 Aprile 2025 Cronaca – Città del vaticano
Morte Papa Francesco – Sigilli a Palazzo Apostolico
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In passato il cardinale Camerlengo picchiettava la fronte del Papa con un martelletto d’argento, ormai l’accertamento del decesso, alla presenza dei medici, è sostituito dal gesto di stendere un velo sul viso del defunto. Il cardinale Camerlengo, lo statunitense Farrell, rimuove l’anello del pescatore dall’anulare del Papa (che verrà distrutto successivamente), appone i sigilli allo studio e alla camera, e comunica la morte del Pontefice al cardinale vicario per la diocesi di Roma che, in teoria, è colui che ne dà notizia “al popolo romano”, mentre il decano del collegio cardinalizio, appena informato, avvisa i cardinali, convocandoli a Roma, e al corpo diplomatico accreditato presso la Santa Sede perché trasmettano la notizia ai rispettivi governi.

Tra le altre novità previste da papa Francesco per le esequie pontificie, l’esposizione alla venerazione dei fedeli del corpo del Papa già dentro la bara aperta, l’eliminazione delle tradizionali tre bare di cipresso, piombo e rovere. Sono stati semplificati, in generale, il lessico, i testi liturgici e i singoli riti. “Papa Francesco ha chiesto, come dichiarato da lui stesso in diverse occasioni, di semplificare e adattare alcuni riti in modo che la celebrazione delle esequie del Vescovo di Roma esprimesse meglio la fede della Chiesa in Cristo Risorto”, ha spiegato monsignor Ravelli in occasione della pubblicazione del nuovo libro liturgico. Poi il riposo nella Basilica di Santa Maria Maggiore e non nelle Grotte vaticane così come previsto per i precedenti Papi. Dopo la tumulazione proseguono le celebrazioni esequiali fino al compimento del nono giorno dei novendiali. L’ultimo giorno si tiene una messa celebrazione con la partecipazione di tutti i cardinali, riuniti in vista del Conclave (previsto tra il 5 e 10 maggio) che eleggerà il nuovo Papa.

Il testamento di Papa Francesco: sepolcro nella terra

Diffuso dalla sala stampa vaticana, il testamento di Papa Francesco era già pronto dal  29 giugno 2022, “sentendo che si avvicina il tramonto della mia vita terrena e con viva speranza nella Vita Eterna”, scriveva già allora Bergoglio. “Chiedo che la mia tomba sia preparata nel loculo della navata laterale tra la Cappella Paolina (Cappella della Salus Populi Romani) e la Cappella Sforza della suddetta Basilica Papale come indicato nell’accluso allegato. Il sepolcro deve essere nella terra; semplice, senza particolare decoro e con l’unica iscrizione: Franciscus”.

Questo il testamento integrale di Papa Francesco

“Miserando atque Eligendo. Nel Nome della Santissima Trinità. Amen. Sentendo che si avvicina il tramonto della mia vita terrena e con viva speranza nella Vita Eterna, desidero esprimere la mia volontà testamentaria solamente per quanto riguarda il luogo della mia sepoltura. La mia vita e il ministero sacerdotale ed episcopale ho sempre affidato alla Madre del Nostro Signore, Maria Santissima. Perciò, chiedo che le mie spoglie mortali riposino aspettando il giorno della risurrezione nella Basilica Papale di Santa Maria Maggiore. Desidero che il mio ultimo viaggio terreno si concluda proprio in questo antichissimo santuario Mariano dove mi recavo per la preghiera all’inizio e al termine di ogni Viaggio Apostolico ad affidare fiduciosamente le mie intenzioni alla Madre Immacolata e ringraziarLa per la docile e materna cura”.”Chiedo che la mia tomba sia preparata nel loculo della navata laterale tra la Cappella Paolina (Cappella della Salus Populi Romani) e la Cappella Sforza della suddetta Basilica Papale come indicato nell’accluso allegato. Il sepolcro – si legge ancora – deve essere nella terra; semplice, senza particolare decoro e con l’unica iscrizione: Franciscus. Le spese per la preparazione della mia sepoltura saranno coperte con la somma del benefattore che ho disposto, da trasferire alla Basilica Papale di Santa Maria Maggiore e di cui ho provveduto dare opportune istruzioni a Mons. Rolandas Makrickas, Commissario Straordinario del Capitolo Liberiano. Il Signore dia la meritata ricompensa a coloro che mi hanno voluto bene e continueranno a pregare per me. La sofferenza che si è fatta presente nell’ultima parte della mia vita l’ho offerta al Signore per la pace nel mondo e la fratellanza tra i popoli. Santa Marta, 29 giugno 2022. Francesco”.

Italia: lutto nazionale per 5 giorni

Il Consiglio dei ministri ha proclamato il lutto nazionale per 5 giorni, a partire da martedì 22 aprile: “Tutte le cerimonie sono consentite naturalmente –  sapere il ministro della Protezione civile, Nello Musumeci  -, tenuto conto del contesto e quindi con la sobrietà che la circostanza impone a ciascuno”. Il riferimento è anche alle celebrazioni del 25 aprile, giorno della Liberazione. Sospese le partite del campionato di sabato in programma sabato.

 

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