Ho già firmato le mie dimissioni. Era Tarcisio Bertone il Segretario di Stato. Le firmai e gli dissi: ‘In caso di impedimento per motivi medici o che so, ecco le mie dimissioni. Ce le avete già. Non so a chi le abbia date il cardinal Bertone, ma gliele ho date io quando era segretario di Stato”. Così Papa Francesco ha confermato le voci che circolavano già da qualche tempo ma sottolineando che si tratta di una ipotesi in caso di malattia. Una scelta che farebbe solo se la sua salute non gli consentisse di continuare il suo operato dovendo dunque optare per la scelta che già il suo predecessore fece aprendo la via alla formula del papa emerito.

Le rivelazioni in un’intervista al quotidiano spagnolo Abc. Il testo sulla rinuncia al papato in caso di impedimento medico fu consegnato nel 2013 all’allora segretario di Stato Bertone, dunque non di recente. All’epoca il Papa si sarebbe dovuto sottoporre a un delicato intervento al colon. Francesco ha compiuto da poco 86 anni ma appare in buona salute nonostante qualche acciacco e il problema al ginocchio che lo costringe a usare spesso la sedia a rotelle. “Si governa con la testa, non con il ginocchio”, ha detto.

Il Papa ha ironizzato: “È la prima volta che lo dico. Ecco perché lo dico. Ora qualcuno andrà a chiedere a Bertone: ‘Dammi il foglio!’. Sicuramente lo consegnò al cardinale Pietro Parolin, nuovo segretario di Stato”. Le voci sulle sue dimissioni erano arrivate la scorsa estate dagli Stati Uniti. Secondo quanto ricostruito dal Corriere della Sera, dopo un incontro a porte chiuse con l’Assemblea generale della Cei aveva detto, ma in modo ironico: “Piuttosto che farmi operare, mi dimetto”, riferendosi ai suoi problemi al ginocchio. Bergoglio aveva replicato ironico alla radio della Conferenza episcopale spagnola: “Non so davvero da dove abbiano preso che stavo per presentare le mie dimissioni. Dicono che ha fatto scalpore, quando non mi è nemmeno passato per la testa”. Il 12 settembre 2021 a Bratislava disse parlando della sua precedente operazione: “Sono ancora vivo, nonostante alcuni mi volevano morto”. Ora arriva la conferma ma solo in caso di impedimento.

Poi il pontefice ha aggiunto che entro due anni ci sarà una donna alla guida di un dicastero. “Nulla impedisce a una donna di dirigere un dicastero in cui un laico può essere prefetto”, spiegando che “se si tratta di un dicastero di carattere sacramentale, deve essere presieduto da un sacerdote o da un vescovo. Anche se lì si discute se l’autorità venga dalla missione, come sostiene il cardinale Ouellet, o dal sacramento, come sostiene Rouco Varela. È una bella discussione tra cardinali, una questione che i teologi continuano a discutere”.

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Laureata in Filosofia, classe 1990, è appassionata di politica e tecnologia. È innamorata di Napoli di cui cerca di raccontare le mille sfaccettature, raccontando le storie delle persone, cercando di rimanere distante dagli stereotipi.