Le rivelazioni del pontefice: “il Vaticano era molto maschilista”
Papa Francesco: “Il celibato dei preti può essere rivisto, è una prescrizione temporanea”
Per Papa Francesco il celibato sacerdotale è “una prescrizione temporanea” e dunque può essere rivisto. Lo ha detto con chiarezza durante un’intervista al sito di informazione argentino Infobae. Si è detto certo che però se la Chiesa cattolica aprisse alla possibilità del matrimonio per i sacerdoti non ci sarebbero più vocazioni. Su un punto è chiaro: il celibato è “una prescrizione temporanea… Non è eterna come l’ordinazione sacerdotale… Il celibato, invece, è una disciplina“. All’intervistatore che gli chiede se dunque potrebbe essere rivisto, risponde convinto: “Sì”. Nella Chiesa cattolica “di fatto ci sono preti sposati”, per i fedeli di rito orientale, specifica Bergoglio.
Il celibato infatti “non è un dogma” e “se ne può discutere” come disse nel 2013 già il Segretario di Stato Pietro Parolin. Un tema su cui si discute da anni ma che non è mai andato oltre le riflessioni. Quella sul celibato dei sacerdoti è una delle aperture di Francesco che parla anche di “maschilismo” all’interno della Chiesa. A volte il celibato può portarti al maschilismo. A un prete che non sa lavorare con le donne manca qualcosa, non è maturo. Il Vaticano era molto maschilista, ma fa parte della cultura, non è colpa di nessuno. Si è sempre fatto così”. Ma ora le cose stanno cambiando: “Hanno un’altra metodologia, le donne. Hanno un senso del tempo, dell’attesa, della pazienza, diverso dall’uomo. Questo non sminuisce l’uomo, sono diversi. E devono completarsi a vicenda”.
Pochi giorni fa Francesco ha annunciato ufficialmente che alla prossima assemblea del sinodo, a ottobre, voteranno anche le donne: “Voteranno tutti coloro che partecipano al sinodo”. “Chi è invitato o osservatore non voterà. Chi partecipa a un sinodo ha diritto di voto. Che sia maschio o femmina. Tutti, tutti. Quella parola tutti per me è la chiave”. Il Papa spiega che già negli anni passati, quando la commissione teologia internazionale appofondì la questione della sinodalità, “era accettato da tutti che le donne non potessero votare. Quindi, nel sinodo per l’Amazzonia, è stato chiesto, perché le donne non possono votare? Sono cristiani di second’ordine? In altre parole, si ponevano problemi sempre più seri per migliorarsi”. E così il primo passo verso la rivoluzione nei primi 10 anni del suo pontificato.
“Sono disposto ad andare a Kiev. Voglio andare a Kiev. Ma a condizione che io vada a Mosca. Andrò in entrambi i posti o in nessuno dei due”, ha detto Bergoglio parlando della situazione in Ucraina. E un incontro tra Zelensky e Putin è immaginabile? “Detto così, non lo so. Ma è plausibile un incontro mondiale su questo. C’è anche un gruppo israeliano che sta lavorando su questo. Diversi che probabilmente si uniscono e possono fare qualcosa, giusto? Il Vaticano sta lavorando”.
Alla domanda se esista un “piano di pace” dal Vaticano, il Papa spiega: “Non un piano di pace, c’è un servizio di pace, che, con discrezione…ci sono diversi capi di Stato che sono interessati, giusto?”. Ma in che consiste? “In un desiderio di servire la pace. Ad esempio in India, Modi è molto preoccupato. E Modi è un uomo equilibrato che sa chiamare perfettamente al dialogo con entrambi. Un esempio. Ci sono altri capi di Stato. E sottobanco si lavora”.
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