Papa Francesco lancia l’allarme: “C’è un processo contro il cristianesimo, è una minaccia che si vuole annientare”

“C’è un processo contro il cristianesimo, che vuole annientarlo perché il cristianesimo è una minaccia. La storia del cristianesimo è una storia di persecuzioni. E’ vero che il cristianesimo non vive di successi, la verità cristiana è nella perseveranza dei cristiani, perseveranza contro la mondanità, nella mondanità”. Le parole durissime arrivano da Papa Francesco in una intervista rilasciata a Tv2000 nel programma di don Marco Pozza, il cappellano del carcere di Padova, che andrà in onda dal 17 febbraio e del quale l’emittente Cei ha diffuso una anticipazione.

DIO NON E’ MANDRAKE – “Alle volte – ha quindi spiegato il Pontefice argentino – ci vengono teorie che ci fanno presentare un Dio astratto, un Dio ideologico… Un’idea, perfetto; e che ti provano l’esistenza di Dio come fosse una matematica”. Invece, ha rivelato nell’intervista Bergoglio, “i santi hanno capito cosa è credere in un Dio che è Padre e non in un dio-Mandrake, con la bacchetta magica”.

FEDE DA TRASMETTERE IN DIALETTO FAMILIARE – In un altro punto dell’intervista il Papa afferma che “la fede va trasmessa in dialetto”, soprattutto “in dialetto familiare”. Francesco spiega infatti che “la fede va trasmessa in quel linguaggio che è proprio della famiglia, che è proprio della gente che ti si avvicina con amore, un linguaggio diverso da un linguaggio intellettuale”.

IL PAPA CONTRO I CIRISTIANI TROPPO PULITI – Il Pontefice punta quindi il dito contro i “teisti”, ovvero quei cristiani “troppo puliti”. “Quando vedo cristiani troppo puliti che hanno tutte le verità – continua Papa Francesco – l’ortodossia, la dottrina vera, e sono incapaci di sporcarsi le mani per aiutare qualcuno a sollevarsi, non sanno sporcarsi le mani; quando vedo questi cristiani io dico: ‘Ma voi, non siete cristiani; siete teisti con acqua benedetta cristiana, ma ancora non siete arrivati al cristianesimo. Se Dio si è sporcato le mani ed è disceso al nostro infero, ai nostri inferni, è disceso… Noi dobbiamo seguire le sue tracce”.