La bufera Partygate travolge (di nuovo) il governo inglese. Dopo mesi di attesa, il rapporto indipendente sullo scandalo, realizzato dall’Alta funzionaria Sue Gray, è stato infatti consegnato Downing Street in forma integrale.

Il documento è di 37 pagine, con 9 immagini. Quindi molto più lungo rispetto a quello pubblicato il 31 gennaio scorso, in forma ridotta e con molti omissis, così come richiesto da Scotland Yard per non interferire sulla sua indagine, che si è conclusa con diverse multe, una delle quali inflitta a Boris Johnson.

Il rapporto contiene nuovi imbarazzanti dettagli sui party avvenuti nelle sedi istituzionali durante il lockdown e la pandemia Covid tra il 2020 e il 2021.

Johnson: “Mi assumo la piena responsabilità”

Possiamo confermare che Sue Gray ha fornito il suo rapporto finale al primo ministro” è stato poi comunicato da un portavoce di Downing Street. Secondo alcuni media britannici, il rapporto sarebbe arrivato da tempo ai funzionari del n.10. Il premier Boris Johnson l’ha esaminato prima di riferire alla Camera dei Comuni, dove si è scusato assumendosi la ‘piena responsabilità’ per il Partygate. Il primo ministro ha riconosciuto le conclusioni del rapporto e le tante rivelazioni emerse che lo hanno lasciato, ha sottolineato, ‘sorpreso e deluso’. Ha infatti preso le distanze dagli eventi più problematici descritti nel documento, come le feste fino a tarda notte, gli uffici pieni di immondizia e bottiglie vuote la mattina dopo, oltre che ‘i molteplici esempi di maleducazione e mancanza di rispetto verso gli addetti alle pulizie e alla sicurezza‘ di Downing Street.

BoJo ha poi aggiunto di non aver fuorviato in maniera consapevole il Parlamento in passato ricostruendo i vari eventi che, com’è stato poi appurato, erano in aperta violazione delle restrizioni anti Covid in quel momento vigenti. Il premier si è inoltre giustificato per la sua partecipazione ad alcune di queste feste, pur riconoscendo che “questi incontri sono andati molto oltre del necessario e hanno chiaramente violato le regole”. La motivazione? Voleva manifestare la sua ‘vicinanza’ allo staff di Downing Street che in quel periodo “stava lavorando duramente e per molte ore“. Johnson ha quindi concluso affermando di ‘aver imparato la lezione’ , dicendosi fiducioso rispetto ai cambiamenti fatti e alle nuove strutture introdotte al n.10, con l’idea di dover superare lo scandalo e guardare avanti.

“Consumo eccessivo di alcolici”

Molti dei party e degli eventi finiti sotto accusa, a cui hanno partecipato sia alti dirigenti che funzionari, ‘non sarebbero dovuti accadere’, si legge nel rapporto. Condannato inoltre il consumo eccessivo di alcolici nelle sedi istituzionali. ‘Molti rimarranno sgomenti per il fatto che un comportamento di questo tipo abbia avuto luogo su questa scala nel cuore del governo’ e ‘quello che è successo è andato ben al di sotto degli standard previsti” si legge ancora.

Tra le 9 immagini allegate al documento, quattro riguardano la festa per il compleanno del premier del giugno 2020 alla Cabinet Room, per cui sia Boris Johnson che il Cancelliere dello Scacchiere Rishi Sunak sono stati già multati dalla polizia. Le altre cinque foto fanno riferimento alla ‘festa di addio’ organizzata a novembre 2020 per l’allora direttore della Comunicazione del governo, l’ex giornalista Lee Cain, a cui ha preso parte il primo ministro (e per cui non è stato sanzionato). Quattro di queste immagini, che mostrano Johnson brindare circondato da altre persone, sono state pubblicate il 23 maggio da Itv.

Le richieste di dimissioni

È ora che il premier conservatore Boris Johnson ‘faccia i bagagli’ e si dimetta perché ‘il gioco è finito’. Parole del leader d’opposizione laburista, Keir Starmer, in un duro intervento alla Camera dei Comuni dopo la pubblicazione del rapporto sul Partygate. Starmer ha aggiunto che non può restare al suo posto chi pretende di fare le leggi e allo stesso tempo le viola.

Io devo continuare ad andare avanti e il governo deve continuare ad andare avanti” ha dichiarato il primo ministro britannico rispondendo alle accuse in conferenza stampa. “Tutto quello che posso dire è che penso davvero, dato tutto quello che sta succedendo in questo momento, che sia mio compito portare avanti e mantenere gli impegni del nostro programma politico“, ha aggiunto.

Non sono un bugiardo” ha sottolineato inoltre. “Guardate cosa ho detto al Parlamento e guardate cosa ha detto Sue su ciò che è accaduto e sul mio ruolo. Okay, sono stato nella cabinet room per un breve periodo in piedi alla mia scrivania il 19 giugno 2020 e alcune persone sono venute a congratularsi con me per il mio compleanno. Non sono stati moltissimi e allora non mi era venuto in mente che si trattasse di una violazione delle regole“, ha concluso.