L'ipotesi per rilanciare il turismo
Passaporto vaccinale Covid, sarà obbligatorio per viaggiare in Italia o in Europa?
L’apertura era arrivata qualche giorno fa direttamente dall’Organizzazione mondiale della sanità. Una sorta di “passaporto vaccinale”, per agevolare la mobilità tra gli Stati in tempo di pandemia, lanciata dall’inviato speciale Oms per l’emergenza coronavirus, David Nabarro. “Sono assolutamente certo – ha detto in un’intervista a Sky News – che nei prossimi mesi avremo molto movimento e ritengo senza dubbio importante che ci sia una sorta di certificato vaccinale per facilitare le condizioni di spostamento per le persone”. L’ipotesi è che Paesi che rispettano standard simili di restrizioni e vaccinazioni possano creare delle “bolle” all’interno delle quali muoversi liberamente.
Ed è quello che sta accadendo già tra Grecia e Israele, con Cipro appena entrata nel gruppo. I tre Stati hanno deciso di riaprire reciprocamente i propri confini per i soggetti già sottoposti a vaccino, senza bisogno che questi si sottopongano a tamponi e quarantena, in modo da rilanciare – seppur lentamente – il settore del turismo.
L’idea era stata lanciata per la prima volta dal premier greco Kyriakos Mitsotakis a gennaio, ma era stata accolta con scetticismo dall’Ue, che temeva potesse essere percepita come discriminatoria. Dopo aver firmato l’accordo col suo omologo israeliano Benjamin Netanyahu, Mitsotakis aveva invitato anche altre nazioni ad aprire i propri confini, riuscendo a convincere il presidente cipriota, Nicos Anastasiades.
“Dato che il mondo è in subbuglio a causa del coronavirus – ha dichiarato il leader dell’isola – stabili relazioni tra i nostri Paesi sono più importanti che mai”. “La ripresa della libera circolazione senza restrizioni – ha aggiunto Anastasiades – è di grande importanza per Cipro, che è un Paese dipendente dal turismo”. Il via libera ai viaggi dei vaccinati da e per l’isola partirà dal primo aprile.
Tel Aviv procede spedita con la campagna di vaccinazione, anche per poter riabbracciare turisti e pellegrini, del cui afflusso in Terra Santa il Paese ha grande bisogno per la sua economia. Il totale degli israeliani che hanno già ricevuto la prima dose è di circa 4 milioni su oltre 9 milioni e, di questi, oltre 2,6 milioni hanno avuto anche la seconda.
In Italia al momento non è stato ancora indicato un vero e proprio piano in merito agli spostamenti per i vaccinati. La Federazione nazionale dell’Industria dei Viaggi e del Turismo del sistema Confindustria ha invitato però il governo a rilasciare certificati agli immunizzati per permettergli di viaggiare.
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