La Commissione antimafia, presieduta da Nicola Morra, si è riunita ieri a Caivano e dalle dichiarazioni rilasciate dal presidente sembra che abbia scoperto l’acqua calda: «Lo Stato non fa lo Stato». Chi conosce il territorio, chi tra associazioni, preti di frontiera e giornalisti si impegna ogni giorno per la legalità, questa assenza l’ha segnalata tante volte. Per questo le parole del presidente Morra rischiano di suonare ovvie, scontate. Il fatto però che Morra, che rappresenta lo Stato, abbia ammesso che nell’hinterland di Napoli lo Stato non fa lo Stato apre ad una speranza: che d’ora in poi lo Stato impari a fare lo Stato ovunque, anche a Caivano e zone limitrofe. Per ora, però, dobbiamo ancora stare alle parole.

«Se per decenni lo Stato non fa lo Stato e si consente che alloggi popolari siano occupati da quarant’anni. Se ci sono appartamenti extra lusso nel Parco Verde di Caivano come nel Rione 167, cosa significa? Che ci sono delle responsabilità endemiche storicamente vecchissime su cui adesso c’è difficoltà ad intervenire», ha affermato Morra dopo un incontro con don Maurizio Patriciello e con il comandante della polizia locale di Arzano Biagio Chiariello, entrambi vittime delle minacce della camorra. Don Patriciello ha ricevuto come regalo di compleanno una bomba fatta esplodere davanti al cancello della sua parrocchia, e le indagini sull’episodio sono in corso; Chiariello, due settimane fa, è stato destinatario di manifesti funebri apparsi ad Arzano e proprio ieri, per queste minacce, il fratello di un boss è finito in carcere e un suo amico ha il divieto di dimora in Campania. Torniamo alle parole. «Penso che un cittadino non voglia vivere con la minaccia ricorrente di stese e richieste estorsive, in un luogo dove ci sono più piazze di spaccio che scuole, presidi sanitari e biblioteche comunali. Il primo dramma è che tutto nasce purtroppo dal controllo delle piazze di spaccio. A me fa rabbia sapere che responsabilità di altri hanno prodotto danni enormi». Speriamo che si passi presto dalle parole ai fatti.

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Napoletana, laureata in Economia e con un master in Marketing e Comunicazione, è giornalista professionista dal 2007. Per Il Riformista si occupa di giustizia ed economia. Esperta di cronaca nera e giudiziaria ha lavorato nella redazione del quotidiano Cronache di Napoli per poi collaborare con testate nazionali (Il Mattino, Il Sole 24 Ore) e agenzie di stampa (TMNews, Askanews).