Passata la mezzanotte, la campagna elettorale non va a dormire. Ieri sera, c’è stata la passerella di due candidati sindaci a Roma nel quartiere di San Basilio, periferia difficile della Capitale. Ad annunciarlo la sindaca uscente Virginia Raggi che su Twitter scrive: “Stanotte, prima di tornare a casa, sono andata a San Basilio. C’era Gualtieri, mai visto prima in zona. L’ho portato a conoscere il quartiere e vedere cosa abbiamo realizzato in questi anni: palestra della legalità, fontana della Balena, ex bocciofila, luci e parco a via Tranfo“. Al post, Raggi correla anche un video in cui compare a fianco di Don Antonio Coluccia, il parroco della zona e attivo nella lotta alla criminalità, e Roberto Gualtieri, l’avversario dem nella corsa al Campidoglio.

Ma facciamo un passo indietro. Ieri sera il candidato sindaco del centrodestra Gualtieri si è recato a San Basilio per una visita tra le strade del quartiere in compagnia di Don Coluccia, il sacerdote che da anni è impegnato nelle zone calde della borgata per contrastare lo spaccio di stupefacenti attraverso le predicazione delle sacre scritture. Immediato l’elogio di Gualtieri sull’operato del parroco: “Sono stato qui anche nei giorni scorsi, ma di notte la situazione in questo quartiere diventa molto più difficile e complessa. Don Antonio Coluccia è impegnato da anni nella lotta alla criminalità organizzata“, spiega Gualtieri. “Da un po’ di tempo si dedica al contrasto delle piazze di spaccio di San Basilio – prosegue – e in particolare quella più importante chiamata ‘Piazza della Lupa‘”, dice il candidato dem ai giornalisti, spiegando come ogni notte Don Caluccia si rechi, accompagnato dalla sua scorta, nelle strade del quartiere per celebrare un’inedita formula del Vangelo. “Al suo arrivo e con la sua presenza le vedette e gli spacciatori sono costretti a dileguarsi causando ingenti perdite di denaro alla criminalità“.

Nel corso della camminata notturna, il colpo di scena: dopo 30 minuti arriva anche la sindaca Raggi, che da anni conosce Don Coluccia e la sua missione. La sindaca si unisce al sacerdote e allo sfidante in una inedita passeggiata a tre tra le vie del quartiere popolare per dissuadere lo spaccio.

La smentita del candidato dem

Ma Gualtieri non ci sta a farsi presentare come un candidato snob, interessato solo al centro della città e che non si è mai recato nelle zone difficili di Roma. Questa mattina, parlando ai microfoni di Radio Roma Capitale ha spiegato cosa ci sia dietro il tour di ieri notte a San Basilio. “Eravamo a San Basilio da più di mezz’ora, Don Coluccia ha un bel passo, avevamo già fatto un bel tratto di strada. Ad un certo punto è arrivata anche la sindaca. Non capisco perché ha scritto che lei mi ha portato lì, mi sembra sia successo un po’ il contrario. Ma va bene così, lascio ad altri le polemiche“. Concentrandosi sull’operato del parroco che combatte la criminalità nella zona, Gualtieri lascia quindi le polemiche politiche agli avversari.

“L’happening a San Basilio”

Forse, sentitosi escluso dalla passerella elettorale, Carlo Calenda, il civico in corsa per il Campidoglio, polemizza sulla strumentalizzazione da parte dei candidati di un quartiere difficile come San Basilio. ”Non sapevo ci fosse questo happening a San Basilio“, ha detto Calenda a margine dell’incontro organizzato, con gli altri candidati sindaco, da Confcooperative Roma. Per poi aggiungere: “Sono molto contrario a fare quel tipo di cose. San Basilio è stato il primo posto dove sono andato, ho parlato con le associazioni, sono andato in un centro antiviolenza per le donne. La situazione è molto complessa, le passeggiate sono incomprensibili, lì bisogna andarci senza neanche un fotografo“. Proprio in merito alla passeggiata fatta ieri sera da Roberto Gualtieri, ‘raggiunto’ dalla sindaca uscente Virginia Raggi, Calenda entrando in sala ha anche sottolineato, con fare ironico, la questione a Raggi: “Ieri eravate tutti a san Basilio. La prossima volta ci andiamo insieme“.

Chi è il prete che lotta contro la criminalità

Don Antonio Coluccia, 46 anni e un passato da operaio, è da anni in prima linea contro la droga. Lo scorso anno Don Coluccia ha ricevuto in assegnazione alcuni beni sottratti alla mafia convertiti in una palestra sociale di pugilato, dove si allenano i ragazzi tolti dalla strada. Ma che accoglie giovani vittime della droga e delle dipendenze, grazie a una pastorale di strada semplice e basata sul Vangelo.