Patrick Zaki è stato condannato a tre anni di carcere. Questo il verdetto proveniente del palazzo di Giustizia di Mansura, in Egitto, dove si è pronunciato quest’oggi il giudice monocratico di una corte per la sicurezza dello Stato. “Calcolando la pena già scontata – aggiunge l’avvocato dell’attivista, Hazem Salah – si tratta di un anno e due mesi”. Sono stati infatti 22 i mesi di custodia cautelare passati in prigione, da quando nel 2020 era finito sotto accusa per le sue opinioni politiche. Alla stessa fonte, la legale Hoda Nasrallah ha fatto sapere che chiederà al governatore militare di annullare la sentenza, non soggetta ad appello o cassazione, o di far rifare il processo come è avvenuto nel caso di Ahmed Samir Santawy.
“Patrick è stato arrestato in tribunale in vista del suo trasferimento alla stazione di polizia di Gamasa”, aggiunge l’attivista egiziano per i diritti umani Hossam Bahga, fondatore dell’Egyptian Initiative for Personal Rights (Eipr), la stessa ong con cui ha collaborato Zaki.
Al termine del processo, il ragazzo è stato portato via dall’aula attraverso il passaggio nella gabbia degli imputati tra le grida della madre e della fidanzata che attendevano all’esterno. In aula erano presenti anche due diplomatici italiani assieme a rappresentanti di Stati Uniti, Unione Europea, Svizzera e Canada. Soltanto lo scorso 5 luglio si era laureato con 110 e lode, in collegamento video, presso l’Università Alma Mater di Bologna con una tesi su giornalismo, media e impegno pubblico nel corso di letterature moderne comparate post coloniali curriculum Gemma.
Meloni: “Nostro impegno mai cessato”. Scalfarotto: “Il governo faccia sentire la nostra indignazione”
“Il nostro impegno per una soluzione positiva del caso di Patrick Zaki non è mai cessato, continua, abbiamo ancora fiducia”, ha dichiarato il Presidente del Consiglio Giorgia Meloni. “La sentenza che condanna Zaki a tre anni di prigione rappresenta tutto il contrario dello Stato di diritto e anche un’ulteriore grave lesione ai rapporti tra Italia ed Egitto – ha commentato su twitter l’Onorevole Ivan Scalfarotto-. Il governo faccia sentire forte e chiara al Cairo l’indignazione delle nostre istituzioni e dell’opinione pubblica italiana”.
Il commento di Amnesty International
«È il peggiore degli scenari possibili. Speravamo che oggi si fissasse una data per il verdetto e che poi arrivasse l’assoluzione. È un’immagine terrificante” ammette il portavoce di Amnesty International Riccardo Noury. “Una volta tornato a casa, in molti hanno abbandonato questa storia, ma noi no. Questa vicenda non finisce qui”.