Il caso
Patrick Zaky resta in carcere altri 45 giorni: prosegue il calvario del ricercatore in Egitto
La Corte penale del Cairo ha deciso di rinnovare di altri 45 giorni la custodia cautelare dell’attivista e studente dell’Università di Bologna Patrick Zaky, in carcere da febbraio con l’accusa di propaganda sovversiva sui social. Lo ha reso noto su Twitter la ong Eipr, con la quale collaborava il giovane ricercatore egiziano che studiava all’Università di Bologna.
Update: Cairo South Criminal Court issued its decision renewing Patrick Zaki’s remand detention for an additional 45 days.#freepatrickzaki #FreeEIPRstaff
— EIPR المبادرة المصرية للحقوق الشخصية (@EIPR) November 22, 2020
Immediata la reazione di Riccardo Noury, portavoce di Amnesty Italia, che in un tweet ha scritto che “Non ci sono parole per definire questo accanimento del potere giudiziario egiziano. Non ci sono parole per definire l’assenza di un’azione forte da parte del governo italiano”.
Altri 45 giorni di detenzione preventiva per Patrick Zaki. Un accanimento giudiziario che necessita di un’azione diplomatica forte da parte delle autorità italiane. #freepatrickzaki #FreePatrick
— Amnesty Italia (@amnestyitalia) November 22, 2020
Noury ha spiegato all’Ansa che “questi nove mesi e mezzo trascorsi, che diventeranno ormai 11 con questo rinnovo di detenzione preventiva, chiamano in causa l’inerzia dell’Italia, l’assenza di un’azione forte. Mi chiedo cos’altro ci voglia dopo il rinnovo della detenzione di Patrick e tre arresti di fila dei dirigenti della sua organizzazione per i diritti umani (Eipr, ndr) per un’azione diplomatica molto forte nei confronti dell’Egitto”. “Ieri – aggiunge Noury a proposito di Patrick – aveva detto in udienza che il suo Paese dovrebbe essere orgoglioso di aver un’eccellenza cosi’ ricca, cosi’ bella, all’estero in un master prestigiosissimo come quello dell’universita’ di Bologna. Evidentemente all’Egitto questo non importa, le eccellenze le lascia in carcere”.
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