L'Ecofin
Patto di Stabilità, trovato l’accordo in Europa: l’ok dell’Italia per “spirito di compromesso”. Giorgetti: “Alcune cose positive, altre meno”
Alla fine la fumata bianca è arrivata. Era attesa da giorni, ma solo oggi i ministri dell’Economia dell’Ue hanno raggiunto l’intesa sul nuovo Patto di stabilità. L’annuncio ufficiale è arrivato dalla presidenza di turno spagnola del Consiglio Ue. Alla riunione straordinaria in videoconferenza dell’Ecofin, quindi, è stato trovato l’accordo sulle nuove regole economiche dell’Unione Europea.
Il via libera dell’Italia al nuovo Patto di Stabilità
Ieri sera era arrivata la notizia dell’accordo tra i ministri tedeschi e francesi che di fatto aveva preannunciato il buon esito delle trattative di oggi. È arrivato anche il via libera dell’Italia da parte del ministro Giancarlo Giorgetti che, secondo quanto riportano fonti europee alle agenzie, si sarebbe detto favorevole alla proposta del Patto di Stabilità e crescita per “spirito di compromesso“.
“Abbiamo partecipato all’accordo politico per il nuovo Patto di stabilità e crescita con lo spirito del compromesso inevitabile in un’Europa che richiede il consenso di 27 Paesi” ha detto Giorgetti. “Ci sono alcune cose positive e altre meno. L’Italia ha ottenuto però molto e soprattutto quello che sottoscriviamo è un accordo sostenibile per il nostro Paese volto da una parte a una realistica e graduale riduzione del debito mentre dall’altra guarda agli investimenti specialmente del Pnrr con spirito costruttivo“.
Il titolare del Mef è comunque soddisfatto visto che “ci sono regole più realistiche di quelle attualmente in vigore”, ma lascia il giudizio aperto: “Le nuove regole naturalmente dovranno sottostare alla prova degli eventi dei prossimi anni che diranno se il sistema funziona realmente come ci aspettiamo”.
Le reazioni in Europa
“Un altro traguardo storico sotto la presidenza spagnola. L’Ecofin ha trovato l’accordo sul nuovo quadro di governance economica che garantisce stabilità e crescita, con regole che sono equilibrate, realistiche e pronte per le sfide presenti e future” è stato l’annuncio della presidenza spagnola del Consiglio Ue. A cui ha fatto subito dopo eco la vicepremier e ministra dell’Economia della Spagna Nadia Calvino: “L’accordo sulle nuove regole fiscali è una notizia importante e positiva. Darà certezza ai mercati finanziari e rafforzerà la fiducia nelle economie europee”.
Anche i delegati di Germania e Francia, l’asse che ha sorretto l’impalcatura delle trattative dell’Ecofin, hanno commentato il buon esito. “Le nuove regole di bilancio per i Paesi membri dell’Ue sono più realistiche ed efficaci allo stesso tempo. Combinano cifre chiare per deficit inferiori e rapporti debito/Pil in calo con incentivi per investimenti e riforme strutturali. La politica di stabilità è stata rafforzata” ha detto il ministro delle Finanze tedesco, Christian Lindner.
L’omologo francese, Bruno Le Maire, dopo la riunione dell’Ecofin ha invece definito l’accordo “storico”. “Un accordo a 27 sulle nuove regole del Patto di stabilità e crescita. È un eccellente notizia per la Francia e un’eccellente notizia per l’Europa. Semplicemente perché queste nuove regole garantiranno la stabilità finanziaria e la buona tenuta dei conti in tutta l’Europa per i prossimi anni” ha detto il ministro, aggiungendo: “Inoltre, per la prima volta da trent’anni, questo Patto riconosce l’importanza degli investimenti e delle riforme strutturali. Investimenti nella decarbonizzazione e nella difesa per confermare il suo posto sulla scena internazionale”.
Il commento del commissario Paolo Gentiloni
“L’accordo unanime raggiunto oggi tra i ministri delle Finanze dell’Ue è una buona notizia per l’economia europea al termine di quello che è stato un anno molto impegnativo” ha detto il commissario europeo all’Economia, Paolo Gentiloni. “Come in ogni negoziato, i testi concordati oggi riflettono un compromesso tra posizioni diverse. È normale” ha aggiunto l’ex premier italiano, che poi ha spiegato leggermente di più il nuovo accordo. “Anche se i negoziati hanno aggiunto una certa complessità ai testi rispetto alla nostra proposta, ne preservano gli elementi fondamentali: uno spostamento verso una pianificazione fiscale più a medio termine; una maggiore titolarità da parte degli Stati membri dei piani fiscali, all’interno di un quadro comune; e la possibilità di perseguire un aggiustamento fiscale più graduale per riflettere gli impegni verso investimenti e riforme”.
“Questo viaggio non è ancora completato. A gennaio bisognerà passare alla fase successiva, quella dei negoziati del “trilogo” tra Consiglio Ue, Parlamento europeo e Commissione. Sono fiducioso che lo stesso spirito di compromesso costruttivo che ci ha portato al risultato positivo di oggi ci porterà a una conclusione positiva delle fasi finali di questo processo – e all’entrata in vigore di questa riforma cruciale nella primavera del 2024″, ha concluso Gentiloni.
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