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Il backdoor nella mani del Cremlino
Pavel Durov, dalla cena con Macron all’arresto: Telegram e il ruolo del fratello Nikolay, protetto in Russia da Putin
Il fratello di Durov è sotto stretta protezione militare dei russi Nikolay, la vera mente di Telegram che detiene l’accesso ai codici, è nascosto in un luogo segreto appena oltre il confine ex sovietico
La vicenda “Telegram” è lungi dall’essere conclusa. Al momento il team di Telegram ha risposto così alla detenzione del fondatore del messenger Pavel Durov. “Durov non ha nulla da nascondere e viaggia spesso in tutta Europa. È assurdo affermare che la piattaforma o il suo proprietario siano responsabili dell’abuso di questa piattaforma”. Si dice anche che Telegram “rispetta le leggi dell’Ue, incluso il Digital Services Act: la sua moderazione è in linea con gli standard del settore e viene costantemente migliorata”. Ma le cose stanno esattamente così? Non proprio. Ma andiamo con ordine.
Durov, dalla cena con Macron all’arresto
Le nostri fonti presso l’Intelligence francese ci hanno rivelato che il presidente Macron aveva invitato a cena Durov per discutere di lavoro. Ed era questo il vero motivo del viaggio a Parigi. Poi l’arresto, inaspettato. Tanto da far pensare ora a una vera e propria trappola tesa dall’Eliseo. Da questa prima analisi, dunque, sembra che Durov – o meglio, la piattaforma Telegram – sia scomodo al sistema di gestione angloamericano poiché non riusciva a controllare le informazioni scambiate. Soprattutto quelle da parte dell’esercito russo. La trasmissione di informazioni, aggiustamenti di artiglieria, trasmissione di feed video da elicotteri, aerei e molto altro viene effettuata molto spesso oggi tramite Telegram.
Il backdoor nella mani di Putin, così i russi sfruttano Telegram
A quanto siamo in grado di rivelare, il punto vero però – con buona pace della presunta indipendenza ed equidistanza predicata dai fratelli Durov – è che i russi (e quindi Putin) hanno da tempo a disposizione una “backdoor” con i codici di accesso a Telegram, potendo così conoscere in anticipo tutte le informazioni occidentali scambiate (esercito ucraino in primis) oltre a quelle dei nemici del regime. La cosa ovviamente non poteva far piacere alle forze occidentali poiché proprio questo è stato fino ad ora il vero vantaggio competitivo di Putin in questi primi due anni di guerra con l’Ucraina.
Nikolay, fratello di Durov, mente di Telegram e sotto protezione militare russa
Non per niente – a quanto ci viene rivelato da una fonte di altissimo livello degli apparati di Intelligence – il fratello di Durov, Nikolay, la vera mente di Telegram, colui che detiene l’accesso ai codici e che quei codici ha inventato, è attualmente sotto stretta protezione militare russa e nascosto in un luogo segreto appena oltre il confine ex sovietico. Un modo per essere pronto alla fuga qualora ve ne fosse bisogno. Ed è per questo che la Francia ha spiccato un mandato di arresto anche nei suoi confronti. Al Cremlino, dove sanno benissimo quanto sia difficile creare dal nulla una nuova Telegram, Putin ora spera che i fratelli Durov possano diventare “merce di scambio” con altri importanti detenuti occidentali in mano ai russi. Al ministero degli Esteri stanno già compilando le liste ed è già stato impartito l’ordine a Lavrov per avviare la trattativa con gli omologhi occidentali. Putin non vuole assolutamente perdere un’arma strategica come Telegram.
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