La decisione che fa rumore
Pavel Sivakov cambia nazionalità, il ciclista russo correrà per la Francia: “Contrario a questa guerra, sono col popolo ucraino”

Pavel Sivakov, forte ciclista russo del team Ineos Grenadier, ha deciso di cambiare nazionalità e di correre per i colori della Francia. Ad annunciare la decisione dello scalatore, classe 1997, è stato proprio la formazione britannica in cui è tesserato, erede del Team Sky: “Volevo diventare francese da tempo e avevo fatto domanda all’Uci ma, visto quello che sta succedendo in Ucraina in questo momento, volevo accelerare le cose“, ha detto Sivakov.
Pavel, particolarmente legato anche all’Italia, dove è nato l’11 luglio 1997 a San Donà di Piave (Venezia), è figlio dei ciclisti Aleksandra Koljaseva e Aleksej Sivakov. All’età di un anno assieme alla famiglia si trasferisce in Francia, “il luogo in cui sono cresciuto e ho studiato, dove mi sono innamorato del ciclismo, che mi ha portato alle grandi competizioni”.
Da qui la scelta, quasi naturale, di abbracciare il tricolore francese, anche perché dal settembre 2017 ne possiede la cittadinanza: “Sarebbe un sogno correre a Parigi ai Giochi olimpici del 2024 per la Francia”, ha anche aggiunto lo scalatore.
The UCI have officially granted @PavelSivakov a change of nationality from Russian to French.https://t.co/kNxMvcS2fz pic.twitter.com/AD6xA45bAH
— INEOS Grenadiers (@INEOSGrenadiers) March 4, 2022
Sivakov che già la scorsa settimana si era espresso pubblicamente contro il conflitto in Ucraina assieme all’altro forte corridore russo del circuito mondiale, Aleksandr Vlasov. “Come ho detto prima sono totalmente contrario a questa guerra e i miei pensieri sono con il popolo ucraino. Come la maggior parte delle persone nel mondo in questo momento, spero nella pace e in una rapida fine delle sofferenze in Ucraina”, ha spiegato il ciclista, ora francese.
Professionista dal 2018 col Team Sky e quindi con Ineos, Sivakov si è subito messo in mostra con ottime prestazioni e piazzamenti: nel 2019 ha vinto il Giro di Polonia e il Tour of the Alps, concludendo nello stesso anno al nono posto della classifica generale il Giro d’Italia vinto dall’ecuadoriano Richard Carapaz davanti a Vincenzo Nibali e Primoz Roglic.
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