In piazza davanti al Tribunale per sostenere gli attivisti di Ultima Generazione. L’inattesa quanto incredibile solidarietà ai tre giovani (Davide Nensi, Alessandro Sulis e Laura Paracini) imputati per aver imbrattato con vernice lavabile il palazzo del Senato per denunciare l’assenza di reali politiche contro l’emergenza climatica, è arrivata dal  Partito democratico e dal sindacato Cgil. L’episodio risale allo scorso gennaio. L’obiettivo? Politiche migliori in vista del sempre più attuale problema del cambiamento climatico. Ma dem e sindacato sono scesi in piazza specificando, tuttavia, che “i metodi non sono condivisibili. Ma guardare il dito non può farci dimenticare la luna”.

Per la Cgil appare assurdo che “nonostante la vernice sia stata lavata nel giro di poche ore e nonostante sia previsto un reato di ‘imbrattamento’, i tre sono accusati di ‘danneggiamento aggravato’ e rischiano fino a 5 anni di carcere; c’è quindi una sproporzione nel reato contestato e nella pena, per chi denuncia una forte preoccupazione per il futuro del nostro pianeta”.

“La FLC CGIL, da sempre impegnata attivamente sui rischi legati al cambiamento climatico, anche con la partecipazione agli scioperi globali promossi da Fridays For Future, dichiara solidarietà alle ragazze e ai ragazzi di Ultima Generazione. Ci pare – osservano – preoccupante che il Governo criminalizzi le proteste non violente dei ragazzi e delle ragazze, decretando addirittura nuovi reati ad hoc, mentre non usa la stessa durezza contro altri reati, a partire da quello di evasione fiscale”.

In piazzale Clodio, sede del tribunale di Roma, presente per Sinistra Italiana la senatrice Ilaria Cucchi e il segretario del partito Nicola Fratoianni oltre a Marta Bonafoni, consigliera regionale e coordinatrice della segreteria del Pd: “Capiamo la rabbia e la preoccupazione dei giovani attivisti, che protestano contro un governo a dir poco inerte di fronte alla sfida dei cambiamenti climatici. Serve investire su una reale conversione ecologica ed energetica, non criminalizzare la protesta”. Compagni che sbagliano, insomma.

“Il processo a Ultima Generazione è un segnale bruttissimo, pessimo – ha dichiarato Ilaria Cucchi, senatrice di Sinistra Italiana, eletta in quella Firenze dove avvenne un altro attacco eclatante degli eco teppisti, sui muri di Palazzo Vecchio. “Possiamo interrogarci sui metodi che portano avanti nelle loro manifestazioni con le quali ci urlano la loro disperazione per un problema climatico che esiste ed è reale e che un governo e una società miope continuano a ignorare”.

Il sit-in degli attivisti di Ultima Generazione, sostenuto da PD e CGIL, è avvenuto prima dell’udienza di avvio del processo a carico dei tre attivisti accusati di aver imbrattato, a gennaio scorso, la facciata del Senato. Fuori dal tribunale sono arrivate diverse decine di persone, presenti anche i tre attivisti imputati: “Siamo consapevoli delle conseguenze delle nostre azioni, sappiamo cosa rischiamo e siamo pronti ad accettarlo – ha dichiarato Laura Paracini -: abbiamo deciso di andare avanti e rivendichiamo le nostre azioni. Continueremo a fare quello che abbiamo fatto perché, molto più che affrontare un processo, ci spaventa il futuro del clima, la condanna sul nostro futuro è quella che ci fa paura, non quella che decideranno qui dentro. Non abbiamo paura di andare in carcere. Ho paura – aggiunge – di un futuro senza acqua, senza cibo, la crisi climatica è anche crisi sociale. C’è chi ci contesta per i modi, io rispondo ci sono modi migliori? A cosa hanno portato i movimenti ambientalisti finora?. Noi rivendichiamo i nostri metodi che portano alla polarizzazione dell’opinione pubblica. Non vogliamo essere simpatici, vogliamo un cambiamento”, ha concluso.

Redazione

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