Scenari apocalittici
Pechino investita da una tempesta di sabbia e smog: una nebbia gialla avvolge la Capitale della Cina

Anziani, bambini e persone affette da malattie respiratorie invitati a stare a casa tutto il giorno. Chi è uscito per andare a lavoro, lo ha fatto avendo ben cura di coprirsi naso e bocca con una mascherina. Non c’entra il coronavirus, però: questa mattina Pechino si è svegliata coperta da uno spesso strato di smog giallognolo, dovuto all’inquinamento misto a una tempesta di sabbia arrivata dalla vicina Mongolia.
Nella capitale cinese la visibilità è di poche centinaia di metri, e il governo municipale ha lanciato un’allerta “gialla” di 24 ore, annullando tutti gli sport e gli eventi esterni organizzati dalle scuole. Oltre 400 voli in arrivo sono stati cancellati.
La situazione è diventata virale sui social media per gli scenari simil-apocalittici venuti a crearsi: è l’effetto di un inquinamento che nella città salito a livelli “pericolosi”, secondo il sito web di controllo della qualità dell’aria Aqicn.
I livelli di particelle di grandi dimensioni di Pm10 erano questa mattina a quasi 20 volte l’esposizione massima giornaliera raccomandata dall’Oms, mentre la concentrazione di microparticelle Pm2.5 era a quasi quota 600, più di 20 volte il limite segnalato dall’agenzia di Ginevra. In alcune zone l’indicatore ha superato addirittura i 2.000 punti, riducendo sensibilmente la visibilità: si scorgono a malapena gli edifici più iconici, tra i quali la sede della televisione nazionale, alta 234 metri, che scompariva dietro un velo di nebbia giallastra.
La Cina ha ridotto drasticamente il livello medio nazionale di Pm2.5 tra il 2015 e il 2019, grazie soprattutto alla riduzione del carbone a uso riscaldamento, e il governo ha annunciato l’obiettivo di raggiungere la neutralità del carbonio entro il 2060.
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