Il caso
Pedofilia, l’inchiesta sul cardinale McCarrick: “Soldi a due papi in cambio del silenzio”
Si può essere garantisti anche con un Papa? Certo che si può. Anche con un papa moralista come Karol Wojtyla e con un papa arcigno come Ratzinger. E quindi bisogna prendere con beneficio d’inventario le accuse sanguinose scagliate ieri dal Washington Post, il quale sostiene che i due pontefici furono finanziati con centinaia di migliaia di dollari dal cardinale americano Theodore McCarrick in cambio del loro silenzio sullo scandalo della pedofilia che lo riguardava. Il prestigiosissimo giornale americani – che, per capirci, è quello che realizzò lo scandalo del Watergate che costò la Presidenza degli Stati Uniti a Richard Nixon – sostiene che McCarrick versò almeno 600 mila dollari ai due papi e ad altri burocrati o cardinali vaticani.
Per essere più precisi secondo il quotidiano di Washington, a Wojtyla arrivarono 90 mila dollari e al suo successore 291 mila euro, dei quali 250 mila con un assegno emesso subito dopo la sua elezione. I restanti denari furono spediti a vari burocrati e cardinali, tra i quali Sodano. Il tutto avvenne tra il 2001 e il 2005. Non risulta invece che furono mandati dollari a Bergoglio, tranne, pare, un assegno di 1000 dollari che fu spedito a Parolin. Bergoglio anzi fu il primo papa a muoversi contro lo strapotere di McCarrick, al quale prima levò la porpora e poi addirittura lo ridusse allo stato laico. Un provvedimento clamoroso per la Chiesa cattolica. Gli esperti di cose vaticane spiegano che non era successo niente del genere dal 1927.
Chi è questo Teodoro McCarrick. È un potentissimo prelato americano che pare fosse una specie di papa a se stante nel suo continente. Era lui che decideva chi diventava vescovo o cardinale, spostava i preti dalle varie parrocchie e gestiva una quantità enorme di denaro, in gran parte frutto delle donazioni dei miliardari americani, e quindi era denaro non controllabile, che non aveva bisogno di essere messo a bilancio. E tuttavia i segugi del Washington Post sono riusciti a trovare i documenti contabili che provano i versamenti al Vaticano. Naturalmente non c’è niente di male se un cardinale americano man- da dei soldi al Vaticano. I problemi sono due: il primo riguarda le accuse di pedofilia che sono state mosse al cardinale McCarrick. Molto gravi, e moltissime da un numero assai alto di giovani, soprattutto di Washington. E quindi è legittimo il sospetto che i soldi fossero mandati a Roma per evitare che Roma si impicciasse di queste cose, che pure – si dice – erano abbastanza note. Il secondo problema riguarda la destinazione di questi soldi. Che fine hanno fatto? Fonti del Vaticano oggi assicurano che andarono tutti in beneficenza. Bisogna vedere se le fonti del Vaticano sono attendibili.
I vari portavoce dei due papi precedenti – uno dei quali, come si sa, è ancora in vita, e cioè il tedesco Ratzinger – ieri si sono tenuti molto abbottonati. E hanno detto che comunque non c’è nessun legame tra le donazioni di McCarrick e le accuse di pedofilia. Cioè hanno escluso la possibilità che in Vaticano si chiudesse un occhio, si fingesse di non vedere i disastri che stavano accadendo nella Chiesa americana, per ragioni, diciamo così, di vil denaro. Del resto bisogna dire che, a quel che si sa, questo cardinale McCarrick versava milioni di dollari in carità, sia a varie istituzioni della Chiesa americana sia al Vaticano. Probabilmente questi 600 mila euro che so- no stati trovati dai giornalisti (o più probabilmente dalle loro fonti) sono solo una piccola parte del giro immenso di denaro. Solo che è tutto da dimostrare che questo giro di denaro fosse a scopo di corruzione. Certo, se un’accusa del genere capita tra capo e collo a un politico, potete star certi che né i Pm né i giornali stanno tanto a sottilizzare. Lo bollano come corrotto, forse anche come infame, e ne chiedono le dimissioni. Se però capita a un papa, o addirittura a un papa che è stato fatto santo a tempo quasi di record, come Giovanni Paolo secondo, fare i garantisti è più facile. E noi non ci tiriamo indietro.
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