Il caso
“Peggio del Covid? Il Comune di Napoli”, lo sfogo del ristoratore che chiude per i danni causati dal temporale

In quello spicchio di strada che collega Mergellina e Via Posillipo, c’è un negozio sulla sinistra, con le serrande abbassate e un cartello che recita: «Amico Bio Mergellina chiude perché il Comune di Napoli fa acqua da tutte le parti». Così l’imprenditore campano Bruno Zarzaca, fondatore del gruppo di ristorazione biologica Amico Bio, dopo l’ennesimo allagamento ha annunciato la chiusura di uno dei suoi tre ristoranti in Campania, quello di Napoli, aperto appena tre anni fa per esportare anche sul lungomare partenopeo la tradizione della ristorazione bio nata ormai quasi vent’anni fa.
Zarzaca è vittima di un’amministrazione comunale che tutto fa tranne che badare ai cittadini e alla città: conti in rosso, strade che si sbriciolano, servizi disastrosi e ora anche allagamenti e negozi costretti a chiudere. Domenica sera Napoli è stata bagnata dalla pioggia: una normale burrasca, non l’uragano Katrina che colpì gli Stati Uniti nel 2005. Ebbene, la strada dove si trova il negozio è diventata un fiume in piena, il locale si è allagato, il parquet ha ceduto e il sistema elettronico gestionale del ristorante è andato in tilt. Risultato? Danni per oltre 10mila euro. Zarzaca ha ora l’acqua alla gola e il suo potrebbe essere l’ennesimo esercizio ad abbassare definitivamente la saracinesa. «Ci siamo trovati immersi in 30 centimetri d’acqua, i clienti sono rimasti terrorizzati e il negozio danneggiato – racconta Zarzaca – Questo perché per un pò di pioggia la città si allaga e il motivo è facilmente intuibile: l’amministrazione è inefficiente, incapace di pensare ai bisogni e ai problemi della città, non c’è manutenzione delle strade e delle reti fognarie che, con la pioggia, puntualmente saltano e inondano la strada». E così un’attività che crea occupazione e alimenta l’indotto economico è costretta a chiudere perché, complici la pandemia e l’assenza totale dell’amministrazione comunale, alzare bandiera bianca sembra essere l’unica soluzione possibile.
«Peggio del Covid c’è il Comune – afferma Zarzaca – Praticamente pago le tasse e in cambio ottengo solo ed esclusivamente inefficienza». Ma c’è di più. «Altro indice dell’inefficienza del Comune di Napoli – denuncia l’imprenditore campano – sono anche le concessioni di suolo pubblico per occupazioni di spazi esterni che non tutti gli esercenti hanno ottenuto in tempo utile. Eppure il sindaco Luigi de Magistris, per venire incontro alle esigenze dei titolari dei locali esasperati dal lockdown, aveva promesso un ampliamento degli spazi in concessione».
Amico Bio Mergellina, in particolare, attende da quattro mesi di essere autorizzato alle aperture esterne. Peccato che, durante l’attesa, sia finita l’estate, cioè il periodo in cui si registra il più consistente afflusso di clienti. E non è finita, perché oltre al danno c’è pure la beffa. In passato la polizia municipale napoletana ha multato Amico Bio Mergellina per presunte irregolarità nella vendita al pubblico dei prodotti alimentari utilizzati per la preparazione dei piatti del ristorante: spese legali, dunque, che si aggiungono ai mancati incassi dovuti alla scarsa manutenzione delle strade e ai ritardi nel rilascio delle concessioni da parte del Comune.
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